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Lo smog 'annebbia la testa', aumenta il rischio di demenza

(ANSA) - ROMA, 31 MAR - L'inquinamento aumenta il rischio di ammalarsi di demenza: in un caso su due la demenza indotta dallo smog si deve al fatto che l'aria inquinata favorisce problemi cardiovascolari come l'ictus.
    Lo rivela uno studio diretto da Giulia Grande, una scienziata italiana che lavora presso l'istituto karolinska di Stoccolma e pubblicato sulla rivista Jama Neurology.
    La ricerca ha coinvolto quasi 3000 individui di età media 74 anni, il cui stato di salute è stato monitorato per un tempo medio di 11 anni. Nel corso del periodo sono stati registrati 364 casi di demenza. Gli esperti hanno confrontato i livelli di smog cui gli anziani sono stati esposti anno dopo anno.
    "Abbiamo scoperto - spiega Grande all'ANSA - che il rischio di demenza cresce al crescere dei livelli di inquinamento atmosferico (nel nostro studio abbiamo valutato il particolato fine PM2.5 e gli ossidi di azoto)". "Abbiamo scoperto - spiega Grande all'ANSA - che il rischio di demenza cresce al crescere dei livelli di inquinamento atmosferico (nel nostro studio abbiamo valutato il particolato fine PM2.5 e gli ossidi di azoto)". "Abbiamo osservato che il rischio di demenza aumenta del 50% per un aumento della concentrazione di PM2.5 di 0,88 µg/m3 (microgrammi/metro cubo) e che il rischio di demenza aumenta del 14% per un incremento di 8,35 µg/m3 della concentrazione di ossidi di azoto". "Nello studio osserviamo anche un importante ruolo delle malattie cardiovascolari e in particolar modo di ictus alla base dell'associazione tra smog e demenza - continua: abbiamo calcolato che quasi il 50% dei casi di demenza da inquinamento era dovuto allo sviluppo di ictus.
    Questo ci porta a sospettare che l'effetto dell'inquinamento a livello cerebrale possa essere almeno parzialmente spiegato dall'effetto dannoso dello smog a livello cardio e cerebrovascolare", conclude Grande.
    (ANSA).
   

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