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Cittadinanzattiva, servono decreti applicazione nuovi Lea

"C'è stata una lunga battaglia per rinnovare i Lea, i Livelli essenziali di assistenza, perché erano 15 anni che non venivano aggiornati per renderli più attinenti alla realtà, il problema è che ora mancano i decreti che stabiliscono le tariffe e consentono quindi l'accesso ai nuovi dispositivi e servizi". Lo denuncia Maria Teresa Bressi responsabile progetti e networking Cittadinanzattiva, intervenendo al convegno 'L'impatto dell'innovazione nei dispositivi medici: l'esperienza reale di pazienti e clinici. #StoriePerLaVita. È anche la tua storia' nell'ambito del Forum Risk Management in corso fino a domani a Firenze.
"Sappiamo - ha aggiunto Bressi - che il ministero dell'Economia sta bloccando questa iniziativa, ma è passato davvero troppo tempo. E' dal 2015, anno in cui sono stati modificati i Lea, che noi chiediamo a tutti i ministri che si sono succeduti di emanare questi decreti per dare una reale esigibilità di un diritto che è quello della salute dei cittadini. Nei vecchi Lea ci sono dispositivi di 40 anni fa che non vengono più utilizzati e quindi c'è un'enorme necessità di aggiornamento".
Cittadinanzattiva inoltre chiede alla politica un maggior coinvolgimento dei pazienti. "Chiediamo che i pazienti vengano ascoltati nel momento in cui viene presentata la gara - ha precisato Bressi -, che si tenga conto del punto di vista del paziente per acquistare il dispositivo, non solo quello che costa di meno, ma quello che realmente serve grazie a un riscontro che solo il paziente può dare. Spesso - ha raccontato Bressi - si fa una gara al ribasso e si prende il prodotto di minor qualità. Facciamo un esempio: viene acquistato un tipo di pannolone che non è assorbente e quindi il disabile ne dovrebbe indossare due per avere lo stesso effetto di un prodotto di qualità che però non viene acquistato perché costa di più. In quel caso se chiedessero ai pazienti otterrebbero un risparmio e migliorerebbero la vita di queste persone".

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