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I dati dei pazienti, patrimonio prezioso per curarli

I dati: genomici, di storia clinica e personale dei pazienti. Sono la chiave del quarto meeting annuale di Alleanza Contro il Cancro (Acc) a Roma, che si è aperto questo pomeriggio per concludersi il 22. E' questa la chiave per curare con successo un numero sempre maggiore di pazienti. A spiegarlo è il professor Piergiuseppe Pelicci, coordinatore scientifico di Acc. "L'oncologia personalizzata - spiega Pelicci - ha avuto un successo straordinario. Riusciamo a proporre terapie potenzialmente curative per il 30% dei nostri pazienti, per il 70% non abbiamo invece cure da proporre, che abbiano un potenziale capace di risolvere il problema della malattia. Abbiamo quindi due grandi obiettivi: lavorare per il 30% e il 70%. Lavorando per garantire a tutti i pazienti la possibilità di screening genomici che sono il modo in cui li selezioniamo più i pazienti per le terapie curative disponibili. L'altro obiettivo è il 70%: dobbiamo studiare i tumori al fine di comprendere perché sono resistenti alle terapie, oppure capire a quali altre potrebbero rispondere. Importante è l'acquisizione di dati genomici, omici di storia clinica e personale di tutti i pazienti, la parola chiave di questo meeting è dati: dobbiamo accumulare informazioni su tutti questi pazienti in maniera tale da guadagnare informazioni per loro,per noi clinici, e cercare di estendere il numero di persone curabili". Sulla genomica oncologica si sofferma invece Ruggero De Maria, presidente Acc, evidenziando che "è stata messa a punto la piattaforma GerSom, in grado di decodificare tutti i tumori e i Pazienti che si siano ammalati a causa di una forte predisposizione genetica. Oltre a permetterci di curarli meglio, il programma ci consentirà di individuare i familiari sani ad alto rischio di ammalarsi di cancro, in modo tale da inviare a percorsi dedicati di prevenzione chi ne abbia bisogno". Il progetto era stato già annunciato, appena un mese fa, in un intervento dal ministro della Salute Roberto Speranza. "Il congresso - aggiunge Francesco Ripa di Meana, direttore generale dell'Istituto dei tumori Irccs Regina Elena, che lo ha organizzato insieme ad Acc - testimonia la centralità di Roma per l'oncologia grazie al lavoro congiunto tra i centri di ricerca romani e la collaborazione Ifo-Sapienza".

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