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Farmaci: boom export anche nel 2019, +28% nei primi sei mesi

- Anche nei primi due trimestri del 2019 continua la crescita dell'export del settore farmaceutico, tanto che a fine anno ci potrebbe essere il sorpasso sulle importazioni. Lo afferma il rapporto presentato al convegno "Il ruolo sociale dell'Industria Farmaceutica Italiana", che ha sottolineato come una spinta fondamentale al settore viene dalle Fab13, le aziende di medio grandi dimensioni a capitale italiano.
    L'export nella prima metà dell'anno, si legge nel rapporto Nomisma, è stato di 16 miliardi di euro, con una crescita del 28% rispetto allo stesso periodo del 2018. Con questo trend a fine anno si raggiungeranno i 33,1 miliardi, con un avanzo commerciale di quasi 4 miliardi di euro. "Accanto alle multinazionali le Fab13 hanno avuto un ruolo fondamentale - ha sottolineato Alberto Chiesi, presidente dell'omonimo gruppo farmaceutico - hanno dimostrato che l'Italia può competere nel mercato, come si vede dai dati per il 2018, 12 miliardi di euro di ricavi, di cui il 70% dovuto all'export, 43mila persone impiegate, e un miliardo investito in ricerca e sviluppo".
    l'Italia, hanno sottolineato gli esperti, è tra i primi produttori di farmaci dell'Unione Europea insieme alla Germania, con oltre 31 miliardi di euro di produzione. "Questo è un settore considerato un gioiello dal punto di vista internazionale - ha sottolineato Lucia Aleotti del Cda di Menarini - Siamo il settore più verde dell'economia italiana e anche quello più rosa, con la maggiore occupazione femminile. La nostra è una scelta di portare investimenti, ricerca, formazione nel nostro paese. Ma il paese lo vuole questo settore? Noi abbiamo fatto il nostro dovere, ma ora anche le istituzioni devono farlo".
    La crescita del settore, che ha portato al 'testa a testa' con la Germania per il primato, dura da diversi anni, ha sottolineato Francesco De Santis, presidente di Italfarmaco: "Noi 20 anni fa eravamo l'ottavo dei 12 paesi europei, ora siamo il primo dei 27". (ANSA).
   

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