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Tumori, l'attività fisica è come un farmaco ma il 38% dei pazienti è sedentario

L'attività fisica è come un 'farmaco aggiuntivo' nella cura dei tumori, ma il 38% delle persone colpite è sedentario. Lo hanno sottolineato gli esperti della Fondazione Aiom (Associazione italina di oncologia medica), che hanno lanciato oggi a Roma l''operazione Phalco (Physical activity for Oncology) per spingere i pazienti ad allenarsi.

"Si tratta di un progetto pilota per 60 persone con carcinoma della mammella o del colon non metastatico, inattive da 12 mesi tra 40 e 65 anni - ha spiegato Stefania Gori, presidente nazionale Aiom -. Saranno arruolati in 4 centri italiani, verrà loro proposta un'attività fisica dedicata sperando che porti a un beneficio per la qualità della vita e dal punto di vista clinico".

L'attività sarà progettata insieme agli esperti dell'università degli studi "Foro Italico" di Roma e della Federazione Medico Sportiva Italiana (Fmsi). "I pazienti reclutati verranno suddivisi in tre gruppi in base ai livelli di rischio accertati da un medico dello sport - ha spiegato Attilio Parisi, prorettore vicario dell'università -. Sulla base dei livelli verranno formati tre gruppi che seguiranno un protocollo di allenamento combinato per quattro mesi con due sedute settimanali".

L'attività fisica, hanno spiegato gli esperti, riduce il rischio di recidive e la mortalità per diversi tumori, oltre a prevenirne potenzialmente circa il 20%. "Vogliamo dimostrare - ha spiegato Fabrizio Nicolis, presidente della Fondazione Aiom - che l'allenamento può apportare effetti benefici sui pazienti sia a livello psicologico che fisiologico". 
   

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