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Tafida, chiesta la cittadinanza italiana per la bimba

La piccola Tafida Raqeeb, 5 anni, in stato coscienza minima dopo un intervento al cervello subito a febbraio, è arrivata da Londra all'aeroporto Cristoforo Colombo di Genova poco dopo le 19, accompagnata dallo staff dell'ospedale Gaslini, dove è stata trasferita su volere dei genitori, giunti sino all'Alta Corte britannica contro la richiesta del Royal London Hospital di staccare i supporti vitali alla bimba. Il trasferimento di Tafida, che ha viaggiato con la madre Shelina Begum, avvocato di 39 anni, è stato curato dal primario della rianimazione dell'ospedale pediatrico ligure, Andrea Moscatelli, che aveva supervisionato anche l'allestimento del Learjet della compagnia Avionord nel terminal di Malpensa. La bimba sarà inizialmente ricoverata nella terapia intensiva dell'ospedale e valutata da un'equipe composta anche del neurologo Lino Nobili e del neurochirurgo Michele Torre.

"Non sempre si può guarire, ma sempre si può e si deve prendersi cura dei nostri piccoli pazienti - ha detto il direttore generale del Gaslini Paolo Petralia -. Questo è quello che il Gaslini fa da oltre 80 anni, perché prendersi cura precede e moltiplica gli effetti delle cure". Oltre al padre Mohamed Raqeeb, 45 anni, costruttore edile, all'arrivo a Genova ha atteso la piccola Tafida anche l'avvocato Filippo Martini, segretario di Giuristi per la vita, l'associazione di legali e magistrati che ha assistito per le questioni giuridiche italiane la famiglia nella complessa battaglia avviata contro il Royal London Hospital. La famiglia, anche grazie alle donazioni raccolte, si fa carico dei costi del trasferimento e delle tariffe legate al ricovero al Gaslini. Martini ha però spiegato di aver "chiesto per conto della famiglia la cittadinanza per Tafida per motivi umanitari". "Abbiamo presentato domanda un mese e mezzo fa - ha spiegato -. Il ministro dell'Interno era ancora Matteo Salvini. L'abbiamo ripresentata anche con il nuovo governo, attendiamo risposta. La cittadinanza aiuterebbe i Raqeeb anche per i costi sanitari".

"La situazione di Tafida non è disperata e non è tale da giustificare l'interruzione dei supporti vitali", ha sottolineato Martini, ricordando i movimenti degli occhi segnalati a più riprese dalla madre in questa dolorosa e delicata vicenda. I genitori di Raqeeb, britannici ma originari del Bangladesh, si trasferiranno ora a vivere a Genova. Ad accogliere la bimba sul suolo italiano il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, insieme al vicepresidente e assessore alla Sanità, Sonia Viale. "Abbiamo fatto credo la cosa giusta. Ci siamo resi disponibili e utili. Fino ad adesso è andata come doveva andare, adesso siamo certi che sia nelle mani di straordinari pediatri di uno dei migliori ospedali. Adesso è nelle loro mani, nelle mani del buon Dio", ha detto Toti. Tafida Raqeeb non si è mai risvegliata del tutto dall'operazione subita a febbraio per la rara malformazione artero-venosa. Nel dare il via libera al trasferimento a Genova, "nel miglior interesse di Tafida", il giudice dell'Alta Corte inglese Alistair MacDonald aveva sottolineato la differenza fra il caso di malati terminali o inguaribili e quello della bambina a cui gli specialisti non negano una potenziale aspettativa di vita di 20 anni o più.

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