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Emicrania, Teva lancia prima campagna di sensibilizzazione

Anna è la chef più stellata del Paese. Giulia è fiera di essere la prima donna Presidente della Repubblica. Poi c'è Claudia, che un giorno ha sollevato la coppa del mondo di calcio. Tre donne che non si conoscono ma che hanno una storia in comune, perché i loro sogni in realtà non si sono mai realizzati a causa dell'emicrania, patologia fortemente invalidante che colpisce oltre 50 milioni di persone in Europa, il 70% delle quali sono donne.
Passa da queste tre esperienze, spiegate da altrettanti mini spot video, la nuova campagna di sensibilizzazione di Teva Italia 'Il diritto di passare in testa', lanciata in occasione del 50/o Congresso Sin (Società italiana di Neurologia) in corso a Bologna fino al 15 ottobre.
"Bisogna uscire un po' da quello che è il paradigma che l'emicrania è una semplice cefalea, non lo è, noi vogliamo aiutare le persone che hanno emicranie a far conoscere la loro problematica", spiega Roberta Bonardi, direttore Business Unit Innovative di Teva e General Manager Grecia. "Questa campagna è molto particolare, abbiamo lanciato l'anno scorso il brand Teva proprio qui alla Sin facendo raccontare ai pazienti le loro storie. Quest'anno invece ribaltiamo completamente questo concetto, perché la campagna sarà il racconto delle 'non storie' dei pazienti".
Tre donne protagoniste, perché l'emicrania, come la sclerosi multipla, è una patologia che colpisce maggiormente il genere femminile. Anna, Giulia e Claudia, "sono tre persone che hanno grandi sogni, sui quali hanno costruito le proprie vite, ma vengono infranti man mano da questa patologia, molte volte fraintesa o mal codificata e invece ha un potere invalidante enorme", sottolinea Bonardi. "Queste sono 'non storie' che nella campagna abbiamo usato in modo provocatorio, è evidente". L'obiettivo di Teva, multinazionale israeliana impiegata nel settore dell'industria farmaceutica, è cambiare il paradigma emicrania uguale a mal di testa, che spesso comporta per il lavoratore-paziente enormi disagi, anche perché viene considerato un soggetto che non ha voglia di lavorare, ma chi ha un'emicrania, episodica o cronica, soffre enormemente.
La prima campagna di sensibilizzazione di Teva "verrà veicolata non soltanto sui canali tradizionali, ma sopratutto tramite media come Facebook e Instagram, in cui si vedranno le 'non storie' di queste tre donne. Quello che le pazienti avrebbero potuto raggiungere nella loro vita come grande sogno, che purtroppo è stato interrotto dall'emicrania".

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