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Tumori: l'Istituto di Candiolo e la ricerca transnazionale

La scoperta del team anglo-italiano sulla proteina WRN come causa principale del tumore al colon-retto di tipo MSI è solo l'ultimo risultato delle numerose attività di ricerca condotte dell'Istituto di Candiolo con i maggiori centri di ricerca esteri. Le collaborazioni più consolidate riguardano il Regno Unito - in questo caso il coordinamento è del Sanger Institute di Cambridge - ma anche la Svezia e gli Stati Uniti.

"Il nostro è un istituto monotematico, specializzato nella ricerca sul cancro e riconosciuto all'estero - spiega la direttrice scientifica, Anna Sapino - Portiamo avanti collaborazioni a tutto tondo, ricerca traslazionale, di laboratorio e clinica applicata, impiegando anche le ultime tecnologie, come la robotica". Fra i corridoi e i laboratori dell'istituto si incrociano molti studenti e diverse lingue straniere. "Tanti ricercatori giovani vengono da noi per approfondire i loro studi. L'istituto attiva bandi internazionali su figure specifiche, sia per favorire il rientro dei cervelli dall'estero sia per avviare nuove linee di ricerca".

Fra queste c'è l'attività condotta dall'équipe dei professori Livio Trusolino e Andrea Bertotti sulla proteina WRN, che ha aperto la strada a una terapia farmacologica rivoluzionaria. "Alla luce della scoperta del team anglo-italiano diversi laboratori si stanno occupando di disegnare dei farmaci che possano inibire la proteina WRN per ottenere una terapia innovativa nei pazienti affetti da tumore del colon - spiega Sapino - Il prossimo passo sarà un trial clinico di fase 1 che utilizzi questa cura". Gli studi clinici di fase 1 seguono ad una fase sperimentale preclinica validata. Sono il primo passo per lo sviluppo di un nuovo farmaco, in cui vengono individuati il dosaggio più sicuro, la via di somministrazione più efficace e monitorati gli effetti collaterali.

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