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Dalla scuola una "scrittura collettiva" per la fibrosi cistica

Un "anomalo" e "pacifico" esempio di scrittura collettiva per protestare contro l'"Alternanza Scuola Lavoro" imposta alle superiori dal governo Renzi. Succede al Liceo Mattei di Cerveteri dove 15 studenti, oggi diplomati, che facevano parte della classe 5E, decidono di scrivere un libro tutti insieme dal titolo: "Metti Dante, Galileo e Giulio Cesare" (Fefè Editore, 118 pagine, acquisto online). Un libro che diventa un luogo di scontro e di incontro, di conoscenza e rinascita. Un libro il cui ricavato viene destinato alla "Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica", malattia che affligge uno degli autori.

Il piccolo volume, solo coordinato dalla professoressa Alessandra Amoruso rimasta punto di riferimento e spettatrice delle volontà degli studenti, ha una prefazione del sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci, in cui si sottolinea come la scrittura sia sempre "un gesto di ribellione" e come quella "collettiva" sia "un'esperienza fortemente democratica". Due caratteristiche che emergono con chiarezza dal volume che riporta fedelmente ogni singolo momento di crescita dei giovani scrittori: da una diffidenza iniziale all'affetto condiviso, dalle perplessità su come realizzare il progetto al modo in cui procedere, dalle divergenze discusse anche via whatsapp al titolo da dare. Perché il libro, come ben sintetizza il "Bolella" (Alessandro) "non può essere qualcosa di distante da noi", ma "parla di quello che siamo, ci rappresenta, ognuno di noi si riconosce a tratti, qua e là, ma soprattutto nel tutto". Ed è da questo "tutto" che escono fuori le storie di Lai(alcuni si chiamano per cognome altri per nome a seconda della leadership che si esercita o della confidenza raggiunta) che è quello che "lancia le mode" o di Bolella, il "gigante buono". Poi c'è Zammito che alla fine diventa semplicemente Alessandro. E ci sono le ragioni per cui "i 15" decidono di ispirarsi a Dante, Galileo e Giulio Cesare che diventano "una trinità per la classe", una "sorta di mentore". Quelli a cui ispirarsi per crescere e 'leggere' la vita. Singolare come si arrivi alla scelta di Cesare partendo da Marx ed Hegel: uno degli "sviluppi" che va letto e gustato. Esattamente come la gioia che alla fine esplode per avercela fatta e non solo perché, come sottolinea "Saltarelli": "Almeno noi abbiamo scritto un libro invece di lavorare in un fast food", ma soprattutto perché, come osserva "Cristiano": "Tutti con velocità diverse abbiamo raggiunto il traguardo insieme".

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