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Sanità: Ismett, una eccellenza internazionale per trapianti

L'Ismett di Palermo che oggi celebra i vent'anni dal primo trapianto di fegato, nato da una sperimentazione gestionale che ha avviato un partenariato pubblico - privato internazionale no profit tra l'Upmc di Pittsburgh e la Regione Siciliana, è stato il primo ospedale italiano dedicato interamente ai trapianti di tutti gli organi solidi (fegato, rene, cuore, polmone, pancreas). Sono 114 i posti letto di cui dispone l'Istituto, di questi 20 sono di terapia intensiva e 10 sono quelli destinati alla pediatria addominale. Lo scorso anno, il numero dei ricoveri ordinari è stato di 2.779, 1.585 le sedute di sala operatoria. Ad oggi, all'interno dell'Ismett, lavorano 887 dipendenti, equamente distribuiti fra uomini e donne. Dal 2014 è stato riconosciuto anche il carattere di Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) per la cura e la ricerca delle insufficienze terminali d'organo. Sono 786 gli articoli pubblicati, 91 i trial clinici già effettuati e 22 quelli in fase di valutazione.

In questi 20 anni, Ismett ha attratto in Sicilia fondi per oltre 41 milioni di euro ottenuti grazie a progetti di ricerca. E proprio per consentire a ISMETT di avviare progetti di ricerca sempre più ambiziosi, a giugno del 2017 è entrata a far parte della compagine societaria dell'Istituto la Fondazione Ri.MED., con sede a Palermo, che punta a promuovere, sostenere e condurre, direttamente o indirettamente, progetti e programmi di ricerca nel campo delle biotecnologie con particolare riferimento alla trasferibilità dei risultati nell'area biomedica. Il progetto più ambizioso è la creazione a Carini del Centro di Ricerca di Biomedicina e Biotecnologie (CRBB). Nei piani futuri dell'Istituto: la creazione del cosiddetto 'cluster' di ricerca Ismett-Ri.Med. Un progetto, che rientra nell'accordo decennale siglato con la Regione Siciliana lo scorso dicembre, e che ha come obiettivo la creazione di un nuovo ospedale da costruire nei pressi del Centro di ricerca per garantire la completa integrazione fra medici e ricercatori.

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