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Dal congresso mondiale di oncologia il punto sui sarcomi

  Si è concluso il 4 giugno a Chicago il congresso mondiale di Oncologia. "Nei sarcomi - riferisce Ornella Gonzato, Trust Rete Sarcoma - lo scenario che complessivamente è emerso è il seguente. La chemioterapia basata sulla doxorubicina, in associazione o meno con l'ifosfamide, farmaci entrambi utilizzati da oltre 40 anni, rimane ad oggi il gold-standard per il trattamento di prima linea nei sarcomi delle parti molli (STS) in fase localmente avanzata e metastatica. Nuovi farmaci, quali trabectedina, pazopanib ed eribulina, approvati a partire dal 2007, risultano opzioni terapeutiche valide per specifici sottotipi di sarcoma, mostrando la capacità di stabilizzare in questi casi la malattia. Sono in corso studi clinici anche su strategie di diversa combinazione tra farmaci oltre a studi su nuovi e promettenti farmaci. La presentazione dei risultati dello studio di fase III di olaratumab, del suo fallimento, ha confermato la complessità di sviluppare farmaci di prima linea capaci di modificare significativamente la sopravvivenza (OS) dei pazienti. I sarcomi sono una famiglia di tumori rari, complessi sul piano biologico ed eterogenei. Comprendono infatti oltre 70 sottotipi diversi e risulta sempre più evidente la necessità di una 'personalizzazione di trattamento per sottotipo'. Anche l'immunoterapia, che ha rivoluzionato negli ultimi anni il trattamento in alcuni tumori solidi, è in fase di studio nei sarcomi nonostante ad oggi non vi sia evidenza del medesimo successo. Nivolumab e sunitinib, e la loro combinazione, sono in fase di valutazione in studi su specifici sottotipi. Novità positive per il sarcoma epitelioide, un raro sarcoma, dove un nuovo farmaco, il tazemetostat , in valutazione per l'approvazione da parte del FDA, mostra buone capacità di controllo della malattia avanzata e metastatica in pazienti inoperabili. Nei sarcomi ossei poi, in particolare nel sarcoma di Ewing, si stanno studiando combinazioni di farmaci diversi cercando un equilibrio tra la loro possibile efficacia e il rischio di elevata tossicità. In conclusione - afferma Gonzato - la ricerca di nuovi farmaci e di nuove strategie di combinazione tra loro prosegue seppur la strada sia ancora in salita. Rimane fondamentale che i pazienti si rivolgano sempre ai centri con le necessarie competenze specialistiche capaci di assicurar loro il trattamento più appropriato". 
   

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