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Oggi voto su stop a nomine politiche in sanità

ROMA - Verrà votato oggi in Commissione Affari sociali alla Camera, nell'ambito del decreto Calabria, un emendamento M5s che prevede lo stop immediato delle nomine politiche in sanità, in attesa dell'approvazione di un disegno di legge più organico. Lo hanno annunciato il ministro della Salute, Giulia Grillo, ed il vicepremier Luigi Di Maio, in una conferenza stampa al Senato. "E' fondamentale rescindere il legame tra nomine politiche e sanità", ha detto Grillo. Oggi, ha detto Di Maio, "dobbiamo fermare subito questa emorragia".

L'annuncio dell'emendamento al voto oggi è stato dato dagli esponenti del M5s durante la conferenza stampa al Senato 'Sì bravi medici, no ai raccomandati', nella quale è stato presentato il disegno di legge del Movimento 5 Stelle che prevede misure da mettere in campo per cambiare i criteri di nomina dei dirigenti e direttori sanitari. Nelle more "della riforma - ha spiegato la deputata Dalila Nesci - voteremo un emendamento affinché la rosa dei candidati sia presentata ai presidenti delle Regioni sulla base di una graduatoria. E ciò per fornire una norma transitoria in attesa della legge. L'emendamento prevede, si legge, che "nelle more della revisione dei criteri di selezione dei direttori, e comunque non oltre 18 mesi dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto (ndr il decreto Calabria), la rosa dei candidati è proposta secondo una graduatoria di merito sulla base dei requisiti maggiormente coerenti con le caratteristiche dell'incarico da attribuire".

Grillo, urgente rescindere legame politica e nomine. "E' oggi più che mai urgente rescindere il legame tra la politica e le nomine dei dirigenti sanitari: il controllo della politica sulla sanità è infatti un tema urgentissimo che, nonostante i numerosi scandali anche recenti, continua ad essere rimandato dai decisori politici". Lo ha detto il ministro della Salute, Giulia Grillo, in occasione della conferenza stampa in Senato 'Sì bravi medici, no ai raccomandati' e alla quale ha partecipato il vicepremier Luigi Di Maio. La sanità, ha sottolineato Grillo, "è un settore di altissima corruzione; per questo l'autonomia delle Regioni deve essere bilanciata dalla possibilità dello Stato di controllare e sanzionare le Regioni stesse, ma ciò oggi non è possibile e non esiste uno strumento normativo che consenta allo Stato di far valere tali principi". "I cittadini - ha detto - mi pregano di intervenire ma i poteri che ha lo Stato verso le Regioni inadempienti sono fortemente limitati, come è emerso nel caso dello scandalo in Umbria in relazione alla necessità di sostituzione dei vertici sanitari".

Il disegno di legge sulle nomine sulla dirigenza sanitaria "che presentiamo oggi - ha chiarito Grillo - modifica il decreto legislativo dell'agosto 2016, sempre in materia di nomine sanitarie, nella direzione di una maggiore trasparenza. Questo ddl parte da quanto previsto dal contratto di governo. Si tratta di un tema che non può più essere rinviato perché per noi l'obiettivo di rescindere il legame tra politica e sanità è assolutamente prioritario". Alla conferenza stampa ha partecipato anche il presidente della Commissione Sanità del Senato Pierpaolo Sileri, il quale ha sottolineato come rispetto alla precedente legge, "ora le nomine si faranno in base al merito spezzando la dipendenza dalla politica. Renderemo le nomine più trasparenti e migliori. Oggi - ha rilevato - si nominano i dirigenti sanitari sulla base di un albo, ma non basta: con questo ddl ci sarà anche un albo dei commissari chiamati a scegliere i candidati e che verranno sorteggiati. I direttori generali della sanità - ha concluso - saranno inoltre valutati nel loro lavoro in itinere e saranno rimossi se necessario. I recenti scandali, dall'Umbria alla Campania, dimostrano che qualcosa deve cambiare e dobbiamo andare inoltre la legge 171 del 2016".

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