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La salute dei migranti, il corso gratis voluto dai medici

Curare un paziente che soffre richiede impegno professionale e umano. Curare un paziente che soffre ma che prima di sedersi davanti a un medico italiano ha attraversato il deserto, è stato chiuso in un centro di detenzione in Libia, torturato, poi caricato su un gommone e per miracolo ha raggiunto l'Europa, ecco, curare questo paziente richiede una preparazione diversa. E proprio pensando alla presa in carico della salute dei migranti "il medico va preparato: deve tenere conto della provenienza, della situazione culturale, dei traumi subiti, delle differenze", spiega il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo) Filippo Anelli presentando il corso di formazione "Salute e migrazione: curare e prendersi cura", realizzato in collaborazione con l'Osservatorio nazionale per la salute (Ois). Un corso pensato nell'ambito del progetto Sanità di Frontiera e disponibile gratuitamente sulla piattaforma www.fadinmed.it per tutti i medici italiani. "La cultura dell'accoglienza non è un fatto ideologico - afferma con forza Anelli - ma una questione deontologica, oltreché di sanità pubblica. Il nostro codice ci impone di curare tutti: promuovere una cultura dell'accoglienza attraverso la formazione soprattutto nella difficile fase della presa in cura di chi arriva sulle nostre coste, ci permette di migliorare il nostro sistema salute, a beneficio di tutti, e di garantire a tutti quel diritto alla salute che non è un diritto di cittadinanza ma diritto di umanità, che ci spetta in quanto persone".

Francesco Aureli, presidente di Ois, sottolinea che il progetto si ispira "al cambiamento socio-culturale in atto in Europa per effetto dei fenomeni migratori. E afferma il principio che la salute, il benessere dei migranti deve necessariamente procedere di pari passo con quelli della comunità che ospita. Il corso rappresenta l'occasione per supportare la classe medica in questo impegno attraverso un percorso didattico". Secondo i dati dell'Ois sono 250 milioni i migranti nel mondo. Di questi, 65 milioni i rifugiati, persone che si trovano al di fuori del loro Paese a causa di persecuzioni, conflitti, violenze e che hanno bisogno di protezione internazionale. In Italia sono 5 milioni e mezzo gli stranieri regolarmente residenti, dei quali 2 milioni e mezzo occupati; 600mila sono in attesa dello status di rifugiati o irregolari. Secondo l'International Organization for Migration (Oim) - la maggiore organizzazione intergovernativa del settore - nei primi mesi del 2019, sino al 10 marzo scorso, sono sbarcati in Europa 9.826 migranti: quasi la metà ha subito sfruttamenti e abusi.

Giulia Grillo, l'Italia è Paese che garantisce più cure 

"Siamo il Paese in assoluto di tutto il mondo che garantisce più cure ai migranti". Così il ministro della Salute, Giulia Grillo, in riferimento al corso sulla salute dei migranti promosso dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici. "Anche noi cittadini italiani - ha rilevato Grillo a margine della presentazione della Settimana per la prevenzione oncologica della Lilt - se andiamo in un altro Paese europeo, le cure le dobbiamo pagare. Paghiamo con i nostri soldi, invece, terapie alle quali le persone che arrivano in Italia non hanno contribuito in alcun modo in termini di sostenibilità economica". Dunque, ha affermato il ministro, "facciamo più di quello che dobbiamo fare". Grillo si è quindi definita "fiera" del fatto che "abbiamo una sanità che, rispetto a tutti gli altri sistemi sanitari nel mondo, riesce a dare tutte le terapie sanitarie di base a tutti". Quanto al rischio paventato da alcuni che il decreto sicurezza possa peggiorare le condizioni sanitarie dei migranti, Grillo nega tale possibilità: "anche questa - conclude è una strumentazione ideologica". 

Sileri, i medici non lasciano mai indietro nessuno
 "I medici non lasciano mai indietro nessuno. Curiamo tutti, indipendentemente dalla provenienza geografica, dalla religione, dal colore della pelle". Lo ha detto il presidente della Commissione Sanità del Senato, Pierpaolo Sileri, alla presentazione del corso di formazione "Salute e migrazione: curare e prendersi cura", sottolineando di essere un medico prima ancora che senatore. "Il corso voluto dalla Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo) e dall'Osservatorio nazionale per la salute (Ois) è fondamentale perché aiuta ad abbattere barriere culturali - ha aggiunto -. Occasioni come questa fanno comprendere che ci sono persone che cercano aiutano, che cercano sanità". Sileri ha sottolineato che, nonostante il fenomeno migratorio sia un fatto strutturale, l'Europa è impreparata ad affrontare il tema della salute dei migranti. E ha concluso: "Parlo da medico: noi ci siamo affinché in Italia nessuno rimanga indietro". 
   

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