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Marioway, carrozzina che rivoluziona vita dei disabili

(ANSA) - CAGLIARI, 4 NOV - Una carrozzina speciale che consente al disabile di stare all'altezza degli altri grazie a una 'seduta' che si abbassa e si alza con la massima facilità. E di cambiare direzione senza usare le mani per metterle su ruote o joystick: molto semplicemente voltando il busto dalla parte desiderata. È Marioway, la nuova macchina inventata e brevettata da Mario Vigentini, 45 anni, lombardo, educatore in cooperative sociali di bambini e ragazzini speciali.
    Che proprio dalla sua esperienza professionale ventennale ha tratto ispirazione e spinta. Come posso dare una mano? Ed ecco che dalla domanda e dall'idea, anche grazie all'aiuto di ingegneri e aziende, è nato qualcosa di concreto. "La mia prima esigenza è stata quella di creare - ha detto questa mattina presentando la sua creazione all'Exma di Cagliari - uno strumento che consentisse al disabile di non guardare più il mondo dal basso verso l'alto. E di risolvere piccoli-grandi problemi di tutti i giorni, a partire dalla possibilità di poter, ad esempio in casa, prendere gli oggetti dai pensili come tutti gli altri".
    Tutto è partito da lì. Ma poi si è aggiunta l'altra grande novità: quello di poter decidere dove andare semplicemente ruotando il busto. Ora Marioway è una società benefit: srl sì, ma con impatto sociale. Dal punto di vista tecnico si tratta di una carrozzina autobilanciante con postura ergonomia verticalizzante. Altri vantaggi: la possibilità di una postura diversa previene patologie legate alla mancata utilizzazione di muscoli e ossa. Dal brevetto al negozio: per la diffusione ci vuole l'industrializzazione e con la produzione in serie che abbatta i costi per l'utente finale. E per questo è partita una raccolta di fondi: primo obiettivo è raggiungere quota 450mila euro con un traguardo successivo e massimo di 1,5 milioni.
    Ma c'è un'altra rivoluzione. "Marioway è una carrozzina anche per chi è normodotato e vuole magari percorrere lunghe distanze senza camminare - ha spiegato Vigentini - e questo è molto importante perché con questo dispositivo, non associando strumento alla disabilità, nei fatti si realizza vera integrazione e inclusione".(ANSA).
   

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