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Come tenere una penna in mano, ecco i corsi per nativi digitali

 Carta, penna e calamaio. In passato era così. Ora le tastiere, di diverse grandezze, per pc, tablet e smartphone, stanno sostituendo quello che una volta era il metodo tradizionale per comunicare nel linguaggio non verbale: la scrittura. Il calamaio, dunque, è finito nel cassetto dei ricordi, la carta continua a reggere la sfida, la penna sta diventando un oggetto sempre più 'antiquato'. La penna, appunto, un oggetto semplice da usare, ma che è bene utilizzare con una corretta impugnatura. Così, all'Istituto comprensivo 'Igino Petrone' di Campobasso, ricordando i tempi passati quando i maestri spiegavano agli alunni la corretta impugnatura, è stato organizzato un incontro nel quale i docenti sono tornati alunni per rispolverare vecchie conoscenze e apprendere, forse, qualche nozione in più da trasmettere ai loro alunni. Un corso, dunque, per insegnare agli insegnanti come insegnare agli studenti ad impugnare correttamente una penna. "Una iniziativa che può apparire strana - commenta la vice preside Teresa D'Elisa - ma alla luce delle esperienze maturate nel corso degli anni ci si è reso conto che non aver prestato la giusta attenzione alla corretta impugnatura di un qualsiasi mezzo grafico, può pregiudicare l'acquisizione di strumentalità fondamentali e la fluidità nel movimento". Un gesto, dunque, apparentemente semplice e naturale che però risulta fondamentale soprattutto per le nuove generazioni, i nativi digitali. Tutti conoscono il corsivo, ma ormai questo genere di scrittura va lentamente scomparendo. Oggi in tanti scrivono in stampatello, forse 'condizionati' nel loro modo di fare dai caratteri presenti sulle tastiere, soprattutto quelle dei Pc dove sono raffigurati in stampatello e maiuscoli. "Negli ultimi anni - osserva d'Elisa - con l'utilizzo dei mezzi multimediali forse si è perso il senso dell'importanza della scrittura ed è anche cambiato il linguaggio. Abbiamo notato anche una difficoltà maggiore nella produzione del pensiero. Nel momento in cui scriviamo, infatti, stiamo elaborando un pensiero. Tutto questo si ripercuote sull'acquisizione degli apprendimenti, abilità e competenze da parte dei bambini". Scrivere non è solo un processo pratico, ma soprattutto mentale, elaborato e costruito nel tempo e legato alla coordinazione. "Per bambini e ragazzi collegare le lettere nel corsivo - sottolinea D'Elisa - è diventato difficile, oggi scrivono in stampato, anche perché hanno probabilmente hanno interiorizzato le lettere delle tastiere. Noi ci siamo interrogati su questi aspetti, anche sulla base delle nostre esperienze, e abbiamo accettato la proposta di un Corso tenuto da esperti di un colosso nella produzione di mezzi grafici, la 'Stabilo', ritenendola utile".

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