Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Pillola 'zucchero-killer' migliora la cura del diabete giovanile

Promossa in un maxi-studio clinico avanzato una pillola 'sugar-killer', per il diabete giovanile: pubblicato sul New England Journal of Medicine, lo studio ha visto coinvolta anche l'Italia con l'Università Campus Bio-Medico di Roma ed ha interessato in tutto 133 centri dislocati in 19 paesi.
    Il farmaco si è dimostrato capace di abbassare la glicemia e l'emoglobina glicata dei pazienti (che è indice di buon controllo della malattia) e soprattutto di ridurre la dose quotidiana d'insulina necessaria alla gestione della malattia.
    La speciale pasticca (Sotagliflozin), presa la mattina a colazione, si è infatti rivelata capace di tenere a bada il glucosio nel sangue, pur con un minore apporto di insulina, che i diabetici di tipo 1 sono costretti ad assumere sempre perché il loro pancreas ha smesso di produrre l'ormone.
    Il lavoro è stato presentato al meeting annuale della European Association for the Study of Diabetes (EASD) in corso a Lisbona.
    Tenere meglio sotto controllo la malattia grazie a questo farmaco, spiega il primo autore Paolo Pozzilli, docente UCBM, può significare un minor rischio di complicanze a lungo termine. La nuova compressa, che sarà in commercio entro un anno, cancella gli sbalzi glicemici ed evita l'ipoglicemia (pericoloso deficit di zucchero cui può andare incontro i ldiabetico), inoltre stabilizza la pressione e favorisce la perdita di peso. Il trial clinico di fase 3 è durato 24 settimane e vi hanno preso parte 1.402 soggetti con diabete di tipo 1. "La sperimentazione - spiega Pozzilli - ha accertato che questo nuovo farmaco, che fa parte della classe dei cosiddetti inibitori del riassorbimento del glucosio a livello renale, (e che quindi porta all'eliminazione dell'eccesso di zucchero attraverso le urine), è in grado di ridurre il suo assorbimento anche a livello intestinale". 

A sottolineare gli effetti del nuovo farmaco e' Andrea Giaccari, diabetologo e responsabile del centro per le malattie endocrine e metaboliche del Policlinico Gemelli di Roma. Il diabete di tipo 1, malattia autoimmune per la quale il sistema immunitario distrugge le cellule del pancreas produttrici di insulina, spiega l'esperto, "si cura solo con la terapia insulinica perche tali soggetti non sono in grado di produrre insulina. L 'obiettivo e' pero' riuscire ad avere anche altri farmaci che possano migliorare la condizione del paziente, in aggiunta alla terapia insulinica". Questo, rileva, "e' il primo farmaco effettivo che arriva in Europa peri I diabete di tipo 1, sempre in aggiunta alla terapia con insulina". La pillola, chiarisce, "funziona eliminando il glucosio attraverso le urine, favorisce il dimagrimento eliminando l'effetto collaterale dell'insulina relativo all'aumento di peso ed inoltre, con la riduzione significativa della emoglobina glicata, ovvero la glicemia media, si presuppone anche una minore comparsa di complicanza a lungo ntermine". E' "sicuramente - afferma Giaccari - un importante passo avanti e uno strumento in piu', che deve essere utilizzati pero' con grande controllo e da mani esperte". Infatti, gran parte dei 300mila italiani affetti da diabete di tipo 1 sono bambini o giovani e "spesso hanno difficolta' ad avere un rapporto continuativo con il medico: bisogna evitare il rischio - conclude l'esperto - di un uso scorretto di tale farmaco che, va ribadito, non e' assolutamente sostitutivo dell'insulina".
   

Caricamento commenti

Commenta la notizia