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Farmaco anti-diabete riduce aggressività cancro prostata

  La metformina, noto farmaco anti-diabete, potrebbe ridurre l'aggressività del tumore alla prostata. Lo dimostra uno studio presentato al congresso dell'Associazione europea per lo studio del diabete (Easd) da un giovane ricercatore della Società italiana di Diabetologia (Sid), Sebastiamo Messineo, grazie ad un grant della stessa società scientifica. Nello studio, realizzato dal ricercatore italiano in collaborazione con l'istituto IMIBIC di Cordoba, è stato individuato un biomarcatore di aggressività del tumore della prostata, la visfatina, i cui livelli aumentano in condizioni di ridotta presenza di ossigeno e si riducono proprio con la metformina. Un aumento dei livelli di visfatina nel sangue si riscontra sia nell'obesità che in alcuni tumori, come il cancro della prostata. Sono state dunque indagate le variazioni della visfatina in relazione al trattamento con metformina (farmaco utilizzato nel diabete 2 da 50 anni).
    "La nostra ricerca individua un nuovo meccanismo molecolare attraverso il quale la metformina può svolgere la sua azione anti-proliferativa in pazienti con cancro della prostata, un tumore relativamente frequente nei pazienti con diabete di tipo 2 – spiega il professor Antonio Brunetti, che ha coordinato lo studio –. Infatti, inibendo la visfatina, la metformina agirebbe ostacolando il metabolismo della cellula tumorale. Sono necessari ulteriori studi per valutare se un simile meccanismo può essere operativo in altri tumori più frequentemente associati al diabete". I risultati di questa ricerca "potrebbero avere promettenti ricadute cliniche per gli uomini con tumore della prostata – commenta Giorgio Sesti, presidente SID –. La visfatina sembra essere un sensibile biomarcatore non invasivo per il monitoraggio dell'aggressività del cancro della prostata e la metformina un utile trattamento di questa forma neoplastica". 
   

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