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Vella (Aifa), -65% delle morti per Epatite è l'obiettivo sostenibile

"Ridurre drasticamente l'impatto dell'Epatite C entro il 2030" è un obiettivo che "si profila sostenibile" grazie a "farmaci innovativi come quelli di cui disponiamo oggi, che coniugano all'efficacia anche la sostenibilità" e "rappresentano il binomio ideale per affrontare questa importante sfida del futuro". Così Stefano Vella, presidente dell'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), in occasione della Giornata Mondiale contro l'Epatite che si celebra oggi.

"Oggi possiamo guardare con fiducia all'obiettivo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) di ridurre del 65% entro il 2030 le morti correlate all'infezione da HCV". Lo dimostra anche uno studio italiano dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), pubblicato sulla rivista Hepatology, che ha coinvolto 100 centri clinici italiani, e valutato quali sarebbero benefici e costi di un trattamento "universale" di tutti i pazienti e non solo dei pazienti con malattia avanzata del fegato. "Se estendessimo il numero dei pazienti da trattare, tenendo presente che i prezzi dei nuovi farmaci inevitabilmente caleranno - sottolinea - lo studio dimostra che il Paese andrebbe a risparmiare". In altre parole, la strategia del trattare tutti "ha un rapporto costi-benefici estremamente favorevole. In questo senso sono indirizzate le strategie sanitarie italiane: trattare tutti i pazienti con infezione cronica da HCV, proprio per gli importanti guadagni in termini di salute e la parallela riduzione, nel tempo, dei costi".

   

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