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Cancro alla vescica, al via la campagna 'Non avere timore'

 Arriva nelle piazze il progetto dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) 'Non avere TUTimore, campagna di sensibilizzazione sul Tumore Uroteliale'.
   

Domani a Roma si terrà la prima tappa di questa iniziativa volta a promuovere l'informazione e la prevenzione del cancro della vescica. Sarà allestito uno stand dove verrà distribuito del materiale informativo. In più, si esibiranno otto ballerini professionisti con delle performance che racchiudono una serie di messaggi volti a favorire l'importanza delle cure. 'Non avere TUTimore' è un progetto reso possibile da Roche e si tratta del primo realizzato nel nostro Paese interamente dedicato a questa neoplasia. Il tour proseguirà a Torino, Bari e Firenze.

"Il tumore della vescica è una malattia di cui si parla ancora poco anche se ogni anno colpisce oltre 26mila italiani - afferma Carmine Pinto, Presidente Nazionale AIOM -. La nostra campagna ha il preciso obiettivo di aumentare il livello di consapevolezza tra tutta la popolazione. Abbiamo voluto utilizzare uno strumento nuovo, come un corpo di ballo, per incentivare gli stili di vita corretti. Anche questa neoplasia risente di alcuni comportamenti pericolosi, primo fra tutti il fumo. Oggi è la Giornata Mondiale senza tabacco e, proprio in questa occasione, vogliamo ricordare che le sigarette nuocciono gravemente a tutto l'organismo e non solo ai polmoni.

La metà di tutti i tumori al tratto urinario sono, infatti, provocati da questo pericoloso vizio". 'Non avere TUTimore' è una campagna che vede anche il coinvolgimento dei medici di famiglia italiani con la distribuzione negli ambulatori di opuscoli per i cittadini. Il cancro della vescica "non presenta sintomi specifici che possano permettere una diagnosi precoce - aggiunge Pinto -. L'unico segnale che può e che deve destare sospetti è la presenza di sangue nelle urine. È quindi fondamentale, in caso di positività, recarsi immediatamente dal medico per svolgere esami più approfonditi. Sul modello vincente già intrapreso in Canada e Regno Unito abbiamo voluto anche nel nostro Paese avviare un'iniziativa nazionale di educazione sanitaria e insegnare alla popolazione quali siano i campanelli d'allarme da non sottovalutare".(ANSA).
   

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