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Alt auto inquinanti, a Milano divieti fra polemiche

Milano chiude alle auto più inquinanti con i nuovi divieti di Area B che scattano da sabato primo ottobre e che hanno già provocato lo scontro politico tra Comune e Regione Lombardia, che chiede un rinvio del provvedimento vista la crisi economica.
    La ztl più grande d'Italia, che corrisponde a quasi tutto il territorio cittadino, è stata istituita nel 2019 per impedire l'accesso e la circolazione dei veicoli più inquinanti in città.
    Da sabato con il nuovo passo a Milano non potranno più circolare le auto Diesel fino a euro 5 e le auto benzina fino a euro 2, dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 19:30. Al provvedimento sono previste delle deroghe, ad esempio installando la scatola nera Move-In che permette di percorrere in deroga un tetto di chilometri annuali. Si potrà poi usufruire di 50 giorni di accesso, anche non consecutivi, nel periodo compreso tra la data del primo accesso e il 30 settembre 2023.
    Ma questo non basta alla Regione che ha chiesto a gran voce nei giorni scorsi, attraverso il suo presidente Attilio Fontana, di far slittare i nuovi divieti vista la difficile situazione economica del momento. Il governatore lombardo ha chiesto anche un tavolo di confronto per ragionare insieme ad Aci e al Comune ma il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, non ha voluto sentire ragioni. "I rinvii non sono nel mio stile perché sto facendo esattamente quello che ho proposto in campagna elettorale - ha replicato anche oggi Sala - . Molta della politica si diverte nel fare sparate e non applicarle. Io non sono meglio degli altri ma sono più coerente, l'avevo detto quindi non esiste la possibilità di rinvii". Il sindaco ha anche polemizzato contro "le sparate" della Lega e del suo leader, Matteo Salvini, che in un presidio contro Area B aveva detto che i nuovi divieti avrebbero coinvolto 1 milione di lombardi.
    Uno studio svolto da Amat, l'Agenzia Mobilità Ambiente e territorio del Comune di Milano, sui flussi di ingresso in Area B, ha evidenziato che le telecamere rilevano in media ogni giorno 403 mila ingressi (20.150 moto, 36.270 furgoni e 346.580 automobili). Le nuove regole previste da sabato interesseranno 47.283 veicoli, pari a circa il 13% di quelli che entrano quotidianamente in Area B. "Poi c'è il Move-In e la Regione cosa ha fatto? Niente", ha replicato Sala che porta avanti da anni una politica di riduzione delle auto in città perché "in questa direzione vanno tutte le città internazionali". Secondo una elaborazione del Centro Studi di AutoScout24 su dati Aci sono circa 165 mila le vetture di proprietà dei milanesi che non potranno circolare nell'area (24,2% sul totale), che arrivano a 483 mila se si considera l'hinterland (26,7%).
    Intanto a due giorni dall'avvio dei nuovi divieti (che però saranno effettivi da lunedì), il centrodestra fa le barricate. Fratelli d'Italia al Comune raccoglierà le firme per una delibera di iniziativa popolare per chiedere di far slittare i divieti di un anno. Mentre la Lega ha annunciato una raccolta firme per un referendum per abolire tutto il provvedimento. In Consiglio metropolitano oggi il partito ha abbandonato l'aula in segno di protesta perché non è stata discussa la mozione per chiedere al sindaco di sospendere l'entrata in vigore. E a protestare sono anche i sindacati delle forze dell'ordine che chiedono al Comune delle deroghe ma il sindaco Sala anche su questo è stato netto, "a deroghe non si finisce più". 

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