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Geely, utili in calo con lockdown e mancanza chip

I lockdown in Cina e la carenza di chip pesano sui conti di Geely, il principale produttore di automobili cinese. Il semestre si è chiuso con un utile di 1,55 miliardi di yuan (circa 224 milioni di euro), in calo del 35% rispetto allo stesso periodo del 2021, al di sotto delle attese degli analisti. I volumi sono scesi del 3%, con 613.845 venduti nei primi sei mesi dell'anno, nonostante un aumento dei ricavi del 29% a 58,2 miliardi di yuan (8,43 miliardi di euro), grazie all'aumento dei prezzi e a un miglior mix di prodotto.
    "La performance di vendite del gruppo nella prima metà dell'anno è stata al di sotto delle aspettative del management, principalmente a causa dell'interruzione della produzione e delle vendite riconducibile alle misure di prevenzione della pandemia e ai controlli in alcune città della Cina e alla carenza di chip", afferma Geely, le cui vendite sul mercato domestico sono scese del 9% a 526.217 unità.
    "Con il recente lancio di politiche di stimolo sulle automobili del governo cinese, la domanda è attesa riprendersi dopo i cedimenti collegati ai problemi legati alla pandemia", ha commentato Geely che "lavorerà duro", anche grazie al lancio di nuovi modelli, per raggiungere l'obiettivo di vendere nel 2022 1,65 milioni di veicoli, il 24% in più del 2021. 
   

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