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Lada e-Largus, ora elettrica la furgonetta che piace a Putin

Anche se sconosciuto in Occidente, il modello Largus lanciato nel 2012 dalla AvtoVAZ alla presenza del presidente Vladimir Putin, è uno dei più apprezzati in Russia, soprattutto per la sua robustezza e praticità essendo derivato - come parte dell'accordo ora non più esistente tra il costruttore numero uno in quel Paese e il Gruppo Renault - dalla Dacia Logan LCV prima generazione.
    E' noto, infatti, che a causa dell'invasione in Ucraina l'azienda francese aveva subito interrotto le attività industriali in Russia per poi separarsi definitivamente da AvtoVAZ in maggio. I programmi era però stati avviati e tra questi vi era evidentemente la variante 100% elettrica della Largus, che nelle intenzioni dell'attuale gerenza dell'azienda dovrebbe rivitalizzare l'industria automobilistica russa, anche guardando al un futuro 'verde'.
    In questi mesi AvtoVAZ ha portato avanti la sua ristrutturazione annunciando in particolare l'imminente riorganizzazione della sua produzione tra lo stabilimento di Togliatti, che fino allo scorso inverno produceva le Dacia di provenienza Renault, mentre il suo centro produttivo di Izhevsk era finora dedicato alla Lada Vesta. La produzione della Vesta dovrebbe riprendere proprio a Togliatti nella primavera del 2023.
    E nei nuovi piani c'è ora (senza che vengano fornite informazioni su caratteristiche e date di lancio) anche la variante e-Largus completamente elettrica. Basata come la versione benzina sulla piattaforma della Dacia Logan MCV di prima generazione dispone - come rivela l'unica immagine tecnica diffusa - in un gruppo propulsore elettrico installato sotto il cofano anteriore mentre la batteria sarà distribuita tra il tunnel centrale e il pavimento sotto i sedili posteriori.
    La Lada e-Largus sarà assemblata a Izhevsk (senza cancellare evidentemente la Largus ICE ) ma, fa notare il magazine francese L'Argus che la repubblica di Udmurtia, la provincia russa in cui si trova questo impianto produttivo di AvtoVAZ, ha - come ha dichiarato lo stesso leader Aleksandr Brechalov - solo una decina di stazioni di ricarica.
    Senza Renault, si legge su L'Argus, Lada riparte da zero e nessuno è in grado di confermare quanto era stato annunciato all'inizio del 2021 dal Gruppo Renault che aveva messo in calendario il rinnovo della gamma Lada con una nuova Niva (modello lanciato 45 anni fa) nel 2024 e una versione a 5 porte nel 2025. 
   

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