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Dakar: i fratelli Totani primi tra gli italiani nelle auto

Sono arrivati al 60/o posto in classifica generale i fratelli Tito e Silvio Totani, primi tra gli equipaggi italiani e primi tra le auto a ponti rigidi alla Dakar 2022 che, dopo circa 8mila chilometri e 12 tappe, si è conclusa a Jeddah, dove era iniziata l'1 gennaio. Per i due aquilani, la cui impresa è stata sostenuta dall'Assessorato allo Sport della Regione Abruzzo, un ritorno in grande stile alla celebre gara automobilistica a dieci anni dall'ultima volta. La Dakar è uno dei rally di automobilismo e motociclismo più famosi al mondo, che prevedeva fino al 2007 la tappa finale nella capitale del Senegal, nell'Africa occidentale. Alla gara partecipano autovetture, motociclette, autocarri, quad e Side by Side. Esperienza e abilità hanno fatto la differenza e hanno consentito ai Totani di superare tutte le difficoltà incontrate in questi 14 giorni in cui hanno attraversato il deserto della penisola arabica. Fango, dune distrutte dal passaggio dei camion, guadi e impantanamenti hanno caratterizzato le varie tappe, in cui i due si sono dovuti destreggiare sfruttando anche le limitate possibilità offerte dal regolamento. Grandi soddisfazioni sono arrivate dalla vettura, la Nissan Patrol, che nonostante alcuni imprevisti - come il servofreno che ad un certo punto ha dato noie, o l'assetto che tra una tappa e l'altra, nottetempo, i meccanici del team hanno dovuto sistemare perché aveva risentito del percorso - ha dimostrato piena affidabilità tanto da consentire, appunto, il taglio del traguardo. Il lavoro dello staff tecnico è stato incessante: dagli iniziali adeguamenti richiesti dagli ispettori Fia prima della partenza, ad un aggiustamento nell'utilizzo di pneumatici con compound più morbido che ha permesso una grande rimonta all'equipaggio abruzzese sulle dune della regione di Riyadh, i meccanici non hanno mai allentato la tensione. Con 10 tappe concluse su 12 la Nissan Patrol si è comportata egregiamente e le due tappe aggirate hanno dimostrato una enorme maturità strategica da parte di Silvio e Tito nell'avere sempre come obiettivo il taglio del traguardo l'ultimo giorno a Jeddah.
   

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