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Bosch IMB centralina controllo aria, green pass dei veicoli

Oltre all'obiettivo di raggiungere la neutralità di CO2, Bosch sta lavorando per dare un contributo ancora più importante alla mobilità facendola diventare sostenibile e rispettosa non solo dell'ambiente ma anche della salute delle persone. Al problema della CO2, che è un gas con effetto serra, si sommano infatti gli inquinanti tipici delle aree urbane, come NO2, Ozono e polveri sottili PM 10 e PM 2,5. In questo specifico ambito riveste un ruolo primario il sistema di monitoraggio compatto della qualità dell'aria Immission Monitoring Box (IMB) che per la sua accessibilità e fruibilità permette di creare network di controllo in ambiente urbano che possono funzionare da 'green pass' per i veicoli. Il sistema IMB di Bosch permette infatti il rilevamento di dati altamente precisi per valutare e migliorare la qualità dell'aria e identificare le fonti di emissione su scala locale, addirittura distinguendo tra lati della stessa strada e numeri civici. E fornisce in tempo reale una base su cui far funzionare sistemi di controllo della circolazione, ad esempio variando i tempi dei semafori, fissando limiti di velocità ad hoc o bloccando specifici itinerari.
    Tutto questo, va sottolineato, punta ad evitare inutili blocchi generalizzati del traffico che finiscono solo per spostare l'inquinamento all'esterno delle aree chiuse alla circolazione e si focalizza invece sulla mappatura della qualità dell'aria per impedire che gli utenti più deboli (ciclisti, utilizzatori di micromobilità, pedoni, ecc.) possano respirare polveri sottili o altri inquinanti pericolosi.
    Sfruttando la compattezza della centralina e il suo costo contenuto, le amministrazioni locali hanno la possibilità di creare network di controllo capaci di coprire le zone a rischio e di far interagire i dati con software e sistemi di intelligenza artificiale per formare mappe digitali e permettere la gestione del traffico e, eventualmente, delle emergenze. Il tutto anche attraverso smartphone e altri dispositivi mobili autorizzati dagli amministratori del sistema. Grazie alla enorme esperienza di Bosch nell'ambito dei sensori, il nuovo sistema IMB concentra il suo funzionamento nella determinazione delle emissioni microscopiche del traffico alla misurazione e modellazione precisa della dispersione della qualità dell'aria. Utilizza le tecnologie digitali per collegare queste diverse competenze sulla qualità dell'aria e offre una visione completa dell'ecosistema. Il design modulare consente l'integrazione nei sistemi esistenti con una risposta sostenibile e in tempo reale.
    Nello specifico per IMB Bosch propone le due tecnologie Environmental Sensitive Traffic Management ed Eco-Loop, che offrono una panoramica completa del territorio che si vuole analizzare, per tutti i tipi di inquinanti e in funzione delle situazioni contingenti (comportamento guidatori, topografia, temperatura, condizioni meteo) permettendo una valutazione ancora più precisa dei dati quindi una gestione puntuale della circolazione.
    "L'Immission Monitoring Box - spiega Giulio Lancellotti, manager connectivity & IoT solutions di Bosch - è un sensore certificato, come quelli di Arpa che già conosciamo, secondo la normativa 2850 dell'Unione Europea, e che monitora i parametri più significativi come PM10, PM2.5, NO2, O3. Nella configurazione base ha 6 elementi capacitivi e di rilevazione, ma c'è anche la configurazione a 9 sensori di rilevazione che include anche anidride carbonica, SO2, umidità, temperatura e pressione".
    Lancellotti spiega che "questo fornisce una fotografia di tutto quello che succede nell'aria, un'istantanea data dai sensori installati in qualsiasi contesto urbano. Per poter monitorare una città di 150.000 abitanti servono circa 4 o 5 unità IMB, mentre nelle grandi metropoli il numero va da 10 a 20 unità. Viene installato a circa 2,5 metri di altezza e può essere montato anche su strutture già esistenti e richiede solo un cavo di alimentazione elettrica".
    Già utilizzato in Germania a Stoccarda e Ludwigsburg e a Londra, questa tecnologia innovativa è protagonista di un roll out a livello globale, ad esempio in Cina, India e Stati Uniti.
    In Italia una prima sperimentazione dell'IMB è in atto - a livello mobile - a Cremona, per valutare quale il valore aggiunto di questa soluzione rispetto alle postazioni fisse tradizionali.
   

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