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Federmetano: Natali, serve Iva al 5% su metano autotrazione

Le cause dell'attuale tensione del mercato del gas "sono molteplici" e questa tensione "influisce pesantemente sul prezzo del gas, tanto da portarlo oggi a 126 cents/smc. Cifre mai viste in 70 anni di storia". Motivo di "forte preoccupazione" per le conseguenze "sugli operatori del settore, imprenditori e lavoratori che rappresentano una eccellenza nazionale" e sulla "utenza" del gas naturale per auto e sugli "autotrasportatori". Lo afferma Dante Natali, presidente di Federmetano, la federazione nazionale distributori e trasportatori di metano. In un webinar che si è tenuto venerdì scorso, rivendica "un ruolo importante nella partita per la decarbonizzazione", perché "siamo il settore dei 1.500 punti vendita che coprono tutto il territorio nazionale e che già oggi veicolano il 30% di carburante bio".
    Tra le misure chieste da Federmetano, "l'applicazione dell'Iva agevolata al 5% anche all'uso autotrazione con la possibilità di traslare questo beneficio all'utenza finale, essendo la fiscalità l'unica aspetto su cui è possibile intervenire". A raccogliere, il sottosegretario alla Transizione Ecologica Vannia Gava, che in una nota spiega:"il Governo deve valutare una temporanea riduzione dell'aliquota Iva per il metano per autotrazione, tanto che il ministero dell'Economia ha investito in seno al consiglio Ue una proposta di direttive sulle aliquote Iva che consentirebbe agli Stati membri una riduzione delle aliquote di determinati prodotti energetici". Un tema che sarà proposto anche dai subementamenti alla legge di Bilancio che saranno proposti da vari senatori di diversi gruppi.
    Quanto al pacchetto legislativo 'Fit for 55 Package", il presidente di Federmetano avverte che "sancire la fine del motore endotermico, al 2035, è un errore che bloccherà gli investimenti e gli sviluppi che in questi anni si sono succeduti e che sono in programma in merito ai biocarburanti".
    Considerati i benefici ambientali del biometano, la capillarità della rete e la sua progressiva selfizzazione, infine, evidenzia che "l'unico nodo da sciogliere è quello della revisione dei serbatoi", una normativa "ormai divenuta inadeguata e obsoleta per la realtà del settore".

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