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Crolla il mercato dell'auto, boom di vetture green

Crolla il mercato europeo dell'auto. Colpito dalla crisi dei microchip, a settembre perde un quarto dei volumi rispetto al 2019. Secondo i dati dell'Acea, l'associazione dei costruttori europei, le immatricolazioni in Unione Europea, Paesi Efta e Regno Unito sono state 972.723, il 25,2% in meno dello stesso mese del 2020. Da inizio anno sono state vendute in tutto 9.161.918, con una crescita del 6,9% sull'analogo periodo dell'anno scorso, ma rispetto al 2019 il calo è del 24,4%. Tutti i principali mercati chiudono con un segno negativo a doppia cifra: -34,4% in Gran Bretagna, -32,7% in Italia, -25,7% in Germania, -20,5% in Francia e -15,7% in Spagna. Il gruppo Stellantis perde il 30,4% rispetto allo stesso mese del 2020 con 179.117 immatricolazioni e una quota del 18,4%. "Sulle speranze di ripresa del mercato dell'auto stremato dalla pandemia si è abbattuta la crisi nelle forniture di semiconduttori, che sono particolari essenziali per la costruzione di auto" sottolinea il presidente del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano, che mette in evidenza il boom nelle vendite di auto elettriche pure (Bev) o ibride con la spina (plug-in). Per l'Unrae però "il mercato italiano, nel confronto con gli altri quattro maggiori mercati europei, registra ancora una bassa penetrazione di auto 'alla spina', con numeri superiori solo alla Spagna per quanto riguarda le sole auto interamente elettriche (Bev)". Il settore apprezza le misure varate dal governo che ha rifinanziato il fondo ecobonus con 100 milioni di euro per il 2021 per l'acquisto di veicoli a bassa emissione, anche se l'auspicio è che nella prossima Legge di bilancio siano previsti fondi strutturali come ha indicato il viceministro Gilberto Pichetto. L'Anfia apprezza "l'attenzione del governo, in attesa di condividere e definire, per la Legge di Bilancio 2022, un piano triennale che renda strutturali le misure di sostegno alla domanda, indispensabili per accompagnare la filiera industriale nella transizione ecologica". "Nella prospettiva di accelerare la sostituzione del parco auto per renderlo meno inquinante e più sicuro - aggiunge Quagliano - sarebbe importante rendere strutturali anche gli incentivi per l'acquisto con rottamazione di auto usate Euro6 e il modo migliore per farlo potrebbe essere l'eliminazione dell'imposta sui passaggi di proprietà delle vetture usate, imposta che negli altri paesi europei non esiste o è molto inferiore a quella che si paga in Italia".

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