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Renault, indispensabile non abbandonare la tecnologia ibrida

Nel futuro che il Gruppo Renault immagina per i prossimi e decisivi anni '30, non ci sono solo modelli 100% elettrici - così come vorrebbe l'Unione Europea dopo il 2035, ma anche veicoli rispettosi dell'ambiente grazie alla tecnologia ibrida sviluppata dalla Losanga. Una aspettativa che corrisponde alla volontà, espressa più volte da Luca de Meo, Ceo di Renault, di fornire agli utenti soluzioni elettriche ed elettrificate "più democratiche".
Così, pur lavorando per avere una rilevante quota completamente elettrica dei modelli Renault e Alpine entro il 2030, per il Gruppo francese resta evidente la necessità di esentare dai prospettati divieti di vendita dal 2035 dei modelli con motori termici quelli ibridi benzina.
Lo ha ribadito oggi de Meo a margine della conferenza via web sui risultati finanziari del primo semestre 2021.
"Continuiamo a sostenere la validità della tecnologia ibrida di Renault - ha detto - per raggiungere i risultati ambientali richiesti dalla Ue".
Questa strategia di prosecuzione delle vendite dei modelli ibridi dopo il 2035 può risolvere, secondo il manager milanese alla guida del Gruppo, "può servire per limitare l'impatto che lo stop ai motori termici può avere sulla filiera automotive ed anche per evitare che l'atteggiamento dei clienti venga influenzato da un divieto così drastico".
Rispondendo ad un'altra domanda, assieme al responsabile della marca Dacia, Luca de Meo ha confermato che nei programmi di questo brand sono comprese proprio le piattaforme ibride già usate dal Gruppo. Ed ha anche spiegato che proprio l'esclusiva tecnologia ibrida di Renault h permesso "di compensare gli importanti utili che in passato arrivavano di modelli diesel".
   

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