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Industria auto Usa, lenta ripartenza dopo gelo e uragani

Dopo l'ondata di gelo e di tempeste di neve che ha messo in ginocchio gran parte degli Stati Uniti, facendo rallentare e in alcuni casi bloccare la produzione delle grandi aziende automobilistiche, sono adesso gli uragani che stanno interessando la zona meridionale e centrale del Paese a preoccupare per la regolarizzazione dei ritmi nel comparto automotive.

Ford ha ripreso il giorno 23 le operazioni del sito Kansas City Assembly Plant nel Missouri, rimasto fermo per un settimana, e la General Motors ha appena riavviato le attività in quattro fabbriche in Texas, Missouri, Kentucky e Tennessee.

Le difficoltà ambientali si sono fatte risentire soprattutto sui trasporti della componentistica, che avvengono in maggioranza su strada, rallentando o facendo bloccare le linee di montaggio, ma - come hanno sottolineato i maggiori operatori del settore - questi stop sono stati anche la conseguenza dei blackout dell'elettricità e per la necessità di non sottrarre fonti energetiche - come il gas - alle abitazioni civili.

Come riporta il Detroit News, durante i periodi di inattività delle industrie automobilistiche, i lavoratori del settore (rappresentati dal sindacato) ricevono circa il 75% della loro retribuzione lorda. Nel frattempo, l'industria automobilistica continua a combattere una carenza globale di semiconduttori, componenti cruciali per le funzionalità elettroniche dei veicoli.

Questo problema, assieme all'impatto del maltempo di questi giorni, potrebbe influenzare le vendite e le immatricolazioni negli Stati Uniti dei prossimi mesi, e far slittare il lancio di nuovi importanti modelli, tra cui la prossima generazione del pick-up Ford F-150.

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