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Manley, in Ue perdite settore auto per 100 miliardi

Le perdite di produzione di veicoli a motore nell'Ue sotto l'impatto del Covid-19 nella prima metà del 2020 sono state pari a 3.649.677 unità per un valore di circa 100miliardi di euro, pari al 20% della produzione totale del 2019. Un risultato dovuto sia delle chiusure degli stabilimenti (soprattutto durante i mesi di lockdown a marzo, aprile e parte di maggio) che alla capacità produttiva non ancora tornata ai livelli pre-crisi nella seconda metà di maggio e giugno. Uno scenario che declinato per ciascun stato membro, significa ad esempio 246.710 autovetture e veicoli commerciali leggeri fino a 6 tonnellate in meno per l'Italia; 956.090 per la Germania; 693.768 per la Spagna; e 381.841 per la Francia.
    Una situazione così difficile da far affermare all'ad di Fiat Chrysler e presidente dell'associazione europea dei costruttori di auto (Acea), Michael Manley, che il Coronavirus "è il rischio più grande che l'industria" di settore abbia mai affrontato".
    Anche perché alla perdita di produzione si aggiunge la crisi della domanda. Si attende infatti, "che l'immatricolazione delle nuove auto diminuirà di un quarto nell'Ue rispetto allo scorso anno: -25% sarà il calo più netto di sempre registrato dal nostro settore, con una caduta di più di 3 milioni di unità quest'anno, scendendo al livello più basso dal 2013", ha evidenziato il ceo di Fca. E il "quadro su scala globale è simile, con l'attesa che la richiesta del mercato si riduca del 21%".
    Per far ripartire il settore, traino importante per tutta l'economia, Manley guarda al Recovery plan e al Green deal, priorità della Commissione europea. "Il Recovery plan europeo dovrebbe essere tradotto in misure di sostegno concreto come schemi di rinnovo delle flotte, per stimolare la richiesta per veicoli a emissioni basse o zero - ha indicato l'ad -. La posta in gioco è estremamente alta. per questo chiediamo ai politici, sia a Bruxelles, che negli Stati membri, di rafforzare il loro sostegno. Dobbiamo lavorare insieme per assicurare che l'ecosistema dell'auto nell'Unione, che occupa oltre 14,6 milioni di persone possa sopravvivere, riprendersi e prosperare". 
   

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