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Cina sostiene mercato auto liberalizzando rilascio targhe

 Un provvedimento appena preso dallo stesso presidente Xi Jinping evidenzia la voglia della Cina di ritrovare la normalità commerciale dopo lo stop forzato del Covid-19. Le agenzie locali di 10 megalopoli hanno infatti allentato i severi limiti al rilascio delle targhe, sistema fino ad oggi in uso per controllare delle vendite di auto e, quindi, evitare la saturazione nelle aree a maggiore inquinamento.

La nuova liberalizzazione punta ad ottenere una immediata reazione del mercato, in sofferenza dopo il calo delle immatricolazioni dell'82% in febbraio. Come riporta Automotive News China, Shanghai ha già emesso nelle prime settimane di marzo 11.970 nuove targhe, ben al di sopra delle 10mila in media rilasciate ogni mese nel 2019. Hangzhou, il capoluogo di provincia della Cina orientale nella provincia di Zhejiang, questa settimana ha annunciato che espanderà la quota annuale di targhe di 20mila unità mentre da Guangzhou, la capitale della provincia del Guangdong, è arrivata la notizia di un generico ''aumentare delle quote per i taxi e i veicoli passeggeri'' senza fornire dettagli numerici. Anche Pechino, la capitale cinese, sta valutando di farlo e in grande stile: secondo fonti locali il Governo della città starebbe studiando la possibilità di aggiungere almeno 100mila nuove targhe, in questo caso riservate però ai soli veicoli elettrici.

Altre città seguiranno a breve con decisioni finalizzate a far ripartire il mercato. La decisione di Xi Jinping, commentano i media locali, è la migliore che poteva essere presa, dato che il Governo centrale, dopo le enormi spese sostenute per contenere l'epidemia di coronavirus, non ha il potere finanziario per incentivare le vendite di auto nuove.

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