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Volvo, un appello ai governi per sicurezza stradale

(ANSA) - MILANO, 21 FEB - Volvo si appella ai governi per la disuguaglianza tra paesi nei sistemi di sicurezza in auto. La casa svedese ha infatti richiamato all'azione i governi e i regolatori di tutto il mondo affinché affrontino il problema della grande diseguaglianza esistente fra economie sviluppate e in via di sviluppo, per quanto riguarda la sicurezza stradale.

Nonostante i progressi fatti negli ultimi decenni, fanno sapere da Volvo, i dati ufficiali evidenziano un divario significativo nel numero degli incidenti mortali fra i due gruppi di Paesi.

Volvo Cars ritiene che per migliorare la sicurezza stradale nel mondo i governi nazionali dovrebbero promuovere l'utilizzo delle cinture di sicurezza, introducendo e facendo rispettare normative che ne impongano l'uso sia a chi occupa i sedili anteriori sia per chi è seduto su quelli posteriori. Un'altra area su cui focalizzarsi sarebbe poi costituita dalle infrastrutture stradali di base che separano gli utenti della strada vulnerabili dal traffico motorizzato. Il richiamo all'azione da parte di Volvo Cars coincide con l'avvio dei lavori della Terza Conferenza Ministeriale Globale sulla Sicurezza Stradale, patrocinata dalla Svezia e dall'OMS, in programma a Stoccolma questa settimana. "I dati globali evidenziano un'importante disparità nell'ambito della sicurezza stradale," ha dichiarato Malin Ekholm, responsabile del Centro Sicurezza di Volvo Cars. "I divari esistenti devono essere colmati attraverso l'impiego della tecnologia, ma anche creando e favorendo una cultura della sicurezza a livello mondiale. È importante che si comprendano e affrontino le differenze di utilizzo delle cinture di sicurezza nei vari Paesi; d'altro canto, le infrastrutture dovrebbero essere orientate a un miglioramento del livello di sicurezza degli utenti della strada vulnerabili, come i pedoni e i ciclisti." Volvo Cars desidera contribuire alle iniziative per la sicurezza stradale nel mondo con il suo vasto patrimonio di conoscenze in materia di sicurezza, così come ha fatto per molti decenni collaborando con i governi nazionali, il mondo accademico e gli enti regolatori.

Ad esempio, lo scorso anno ha lanciato un database aperto contenente i dati di decenni di studi e ricerche nell'ambito della sicurezza. (ANSA).

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