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Renault azzera utile e taglia cedola, pesa Nissan

Renault azzera l'utile e taglia la cedola. E tra le incertezze del 2020 ci sono il Coronavirus e le emissioni, altrettante sfide per il futuro direttore generale, Luca De Meo, che dalla prossima estate prenderà la guida del grande costruttore francese. Intanto, dinanzi alle prime perdite dal 2009 Renault non esclude un possibile taglio di stabilimenti nel quadro di un vasto piano di risparmi.

"Non abbiamo nessun tabu e non escludiamo nulla", ha dichiarato la direttrice generale ad interim, Clotilde Delbos, che il primo luglio cederà il testimone a De Meo, interrogata sull'ipotesi di chiusura di stabilimenti in Francia o nel resto del mondo per risanare l'azienda. Renault ha chiuso il 2019 con un utile quasi azzerato a 19 milioni di euro, a fronte dei 3,45 miliardi di euro realizzati lo scorso anno, con ricavi in calo del 3,3% a 55,5 miliardi (-2,7% a cambi costanti) e un utile operativo sceso da 2,99 a 2,1 miliardi. Il crollo dell'utile, prosegue il colosso di Boulogne-Billancourt, è stato causato da una posta fiscale differita di 753 milioni di euro in Francia e, soprattutto, dal calo di 1,73 miliardi di euro del contributo delle imprese collegate, sceso da 1,54 miliardi a -190 milioni, prevalentemente a causa dei risultati di Nissan (da 1,51 a 242 milioni), di cui Renault detiene il 43% del capitale. Il gruppo francese è stato così costretto a tagliare il dividendo dai 3,55 euro del 2018 a 1,1 euro per azione.

I veicoli venduti sono scesi del 3,4% a quota 3,8 milioni di unità. "La visibilità per il 2020 resta limitata a causa dell'attesa volatilità della domanda, in particolare in Europa a causa della normativa CAFE (relativa alle emissioni, ndr) e dei possibili impatti del coronavirus", spiega Delbos, nella nota sui risultati 2019. "Nonostante ciò - ha proseguito - il rafforzamento del management team, la ripresa dell'Alleanza e il successo dei nuovi modelli mi rende profondamente fiduciosa nella nostra capacità di rilanciare il gruppo". Renault, ha aggiunto, "nonostante un anno difficile, è stata in grado di raggiungere risultati in linea con la sua guidance rivista". Il gruppo stima che quest'anno il mercato dell'auto cali di almeno il 3% in Europa, del 3% in Russia e cresca di almeno il 5% in Brasile. L'azienda simbolo dell'industria francese, segnata quest'ultimo anno dalla spettacolare caduta dell'ex numero.1 Carlos Ghosn travolto dai guai giudiziari in Giappone, punta a conseguire ricavi in linea con il 2019 a cambi costanti e un margine del 3-4%. "Questa guidance - si legge nel comunicato - non considera i possibili impatti collegati alla crisi sanitaria innescata dal coronavirus".

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