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Rubavano dalle auto in sosta all'autogrill, ecco come

La Polizia di Stato di Udine ha sgominato una banda di kosovari dedita alla commissione di furti nelle aree di servizio autostradali del Friuli Venezia Giulia e del Veneto a danno dei viaggiatori.
    L'attività dei poliziotti della Sezione Polizia Stradale di Udine e della Sottosezione di Palmanova, coordinata dalla Procura della Repubblica di Pordenone, ha preso avvio lo scorso mese di maggio dopo due furti a danno di turisti stranieri presso un area di servizio sull'autostrada A4.
    L'attività investigativa ha permesso di individuare con esattezza il modus operandi utilizzato dalla banda per derubare gli ignari utenti della strada in sosta presso le aree di servizio del Veneto e del Friuli Venezia Giulia utilizzando le "tecniche dell'informazione, della distrazione e della foratura dello pneumatico".

 

Rubavano dalle auto ferme in autogrill, ecco come

Arrestate sette persone, quattro in flagranza e tre in esecuzione di ordinanza cautelare. La banda di cittadini kosovari, dai 20 ai 50 anni, era dedita ai furti nelle auto di stranieri in sosta nelle aree di servizio delle autostrade tra Friuli Venezia Giulia e Veneto. L'ultimo arresto è stato eseguito in Germania mentre un altro componente è ricercato. Un'ottava persona è infine indagata in stato di libertà. L'indagine, condotta dalle squadre di Polizia giudiziaria della Polizia stradale e coordinata dalla Procura di Pordenone, dal pm Andrea Del Missier, è cominciata in maggio, in seguito a due furti commessi nell'area di servizio di Fratta. Le indagini sono proseguite fino ad agosto; la banda faceva base per alcuni giorni in strutture ricettive della Bassa friulana da cui ogni notte partivano per fare tappa in tutte le aree di sosta da Fratta a Verona per scendere poi verso Bologna e rientrare, in direzione opposta, in Friuli alle 5 del mattino, spostandosi a bordo di auto sempre diverse, con targhe straniere, prese a noleggio in Slovenia. Secondo quanto ricostruito dalla Polstrada la banda prendeva di mira turisti o uomini d'affari stranieri e li distraeva fingendo di chiedere informazioni o forava gli pneumatici delle loro auto per poi prestarsi per aiutare. Sono una quindicina gli episodi del genere individuati dalla Polstrada che, tra l'altro, ha recuperato parte della refurtiva tra macchine fotografiche, borse, oggetti e 4.500 euro in contanti in diverse valute, per lo più dell'Est europeo.

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