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Con diffusione EV crescita esponenziale domanda di energia

ROMA - Se le previsioni verranno rispettate nel 2040 circoleranno globalmente sulle strade del mondo 636,7 Emilio di auto elettriche, concentrate principalmente in Cina e Stati Uniti. Lo afferma uno studio della società di consulenza Frost & Sullivan che indica anche un valore 'intermedio' di 121,2 milioni di EV al giro di boa del 2030. Nel 2025, secondo lo stesso documento, arriveranno a 34 milioni.

Ma l'aspetto più interessante tra quelli che emergono dal rapporto - e che ribadiscono evidentemente come la transizione verso l'elettromobilità possa rappresentare una importante area di business - è quello relativo ai consumi di energia elettrica che schizzeranno nel 2040 a 19.756,8 Tera Watt ora (TWh) all'anno, quasi un raddoppio rispetto al valore del 2018, misurato in 11.612,6 TWh. Oltre alla Cina e agli Stati Uniti lo studio di Frost & Sullivan copre Regno Unito, Germania e Giappone e indica che i veicoli elettrici porteranno un considerevole sovraccarico sulle reti e richiederanno dunque nuovi investimenti nel settore per gestire l'imminente aumento della domanda. "Gli enti pubblici svolgeranno il ruolo più importante nella rivoluzione dell'elettrificazione dei trasporti - afferma Frost & Sullivan - con offerte specifiche come prezzi dinamici per veicoli elettrici, integrazione con unità di stoccaggio decentralizzate, comunicazione dal veicolo verso l'ambiente e le cose (V2X) e, infine, incentivi alla ricarica sul posto di lavoro".

La distonia con il settore della produzione dell'energia elettrica (e di conseguenza con le emissioni di CO2 che ne derivano) è evidente: secondo l'International Energy Agency IEA la domanda globale di elettricità è già aumentata del 4% nel 2018 - pari a 900 TWh - quasi il doppio rispetto alla domanda complessiva di energia e al suo ritmo più rapido dal 2010. Le energie rinnovabili e quella nucleare hanno risposto alla maggior parte della crescita della domanda. Tuttavia sono aumentate considerevolmente anche la produzione da centrali elettriche alimentate con carbone e gas, un fattore questo che ha fatto crescere le emissioni di CO2 del settore del 2,5%.

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