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Auto, ibride in rialzo ma quota bassa: dibattito a Melfi

Elettrificazione, car sharing e mobilità sostenibile sono solo alcuni dei paradigmi che riguardano la trasformazione che sta vivendo il mondo dell'automotive. In Europa, le vendite di vetture 'ricaricabili' - nel periodo da gennaio a settembre - hanno registrano un aumento del 38% a quota 382mila, di cui oltre 257.000 auto puro elettrico (BEV) e fuel cell (+93,1%) e oltre 125.000 ibride plug-in (PHEV) e ibride extended range (-12,7%). Numeri in rialzo sì, ma assolutamente ancora poco significativi (3,2% la quota) nello scenario generale, dove a dominare sono ancora i veicoli termici. Si parlerà anche di questo nel corso dell'assemblea pubblica di ANFIA, in programma il prossimo lunedì a Melfi. La scelta della location non è assolutamente un caso, in quanto lo stabilimento di Fca in provincia di Potenza sarà l'unico al mondo - a partire dal prossimo anno - dove saranno prodotte le versione ibrido plug-in delle Jeep, Compass e Renegade. Per sostenere la domanda di veicoli elettrificati è necessario sviluppare in maniera capillare la rete infrastrutturale di ricarica e supportare gli acquisti con incentivi e benefit.

L'Italia - secondo i dati diffusi da ANFIA - ha immatricolato, nei primi 9 mesi del 2019, 11.757 auto ricaricabili (+63%). L'entrata in vigore, a partire dal primo marzo scorso, dell'ecobonus, che interessa le vetture con emissioni di CO2 non superiori a 70 g/Km, ha influenzato il mercato dei primi mesi del 2019: l'effetto 'annuncio' della misura ha contenuto gli ordini prima della pubblicazione del decreto attuativo, avvenuta l'8 aprile, per poi innescare un'impennata delle immatricolazioni proprio nel quarto mese dell'anno, con 1.736 nuove registrazioni, ovvero l'80% di quanto venduto nel primo trimestre 2019. Si tratta di un provvedimento che premia un comparto, destinato a rappresentare, a fine anno, tra l'1% e il 2% del mercato totale.

E' probabile, inoltre, che in caso di esaurimento del fondo - 60 milioni di euro per l'anno 2019 - prima della scadenza, le vendite di ricaricabili si fermino, in attesa delle risorse previste per il 2020 - 70 milioni annui, come per il 2021.

I nuovi obiettivi obbligatori di riduzione delle emissioni di CO2 delle nuove vetture vendute in UE al 2020, 2025 e 2030 potranno essere raggiunti dai costruttori solo attraverso la vendita di una consistente e sempre maggiore quota di veicoli elettrificati. Proprio in ragione di questa regolamentazione, a partire dal 2020 i volumi di vendita di veicoli elettrici ed ibridi a ricarica esterna (BEV e PHEV), anche di produzione nazionale, dovranno aumentare sensibilmente. ''È fondamentale - come sottolineato in una nota da ANFIA - prevedere di aumentare le risorse per l'ecobonus, sia di una revisione delle fasce emissive (da 0 a 20 e da 21 a 60 g/km di CO2 al posto dell'attuale fascia 0-70) per incentivare l'acquisto di autovetture con emissioni di CO2 fino a 60 g/km''.

''Senza questa restrizione della soglia di incentivazione, infatti, anche alcuni veicoli ibridi non ricaricabili risulterebbero ingiustificatamente incentivati, trattandosi di una tecnologia già matura, meno costosa e quindi ampiamente diffusa sul mercato - conclude l'Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica - . La modifica si rende necessaria, a valle dei recenti miglioramenti tecnologici, in quanto consente di limitare l'incentivazione - secondo lo spirito ispiratore della norma introdotta lo scorso anno - ai soli veicoli elettrici e ibridi a ricarica esterna (plug-in hybrid vehicles, PHEV), caratterizzati da tecnologie più costose e da prestazioni ambientali notevolmente superiori rispetto agli ibridi non ricaricabili''.

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