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Guidi (AsConAuto): 'Errore accettare elettrico come zero emissioni'

L'errore di base sta nel fatto di avere accettato il messaggio "elettrico uguale a zero emissioni", anche se per alimentare le ricariche l'energia arriva da centrali a carbone. La situazione non è semplice, le previsioni sono drammatiche per il futuro dell'occupazione per tutta la filiera automotive, senza che siano garantiti sicuri benefici per l'ambiente.

Lo ha detto il presidente di AsConAuto Fabrizio Guidi, l'Associazione Consorzi Concessionari Autoveicoli che riunisce 23 consorzi in 17 regioni, confermando il suo ruolo di organizzazione in grado di fornire proposte concrete a favore del settore automotive, investito dalla rivoluzione innescata dalla corsa all'elettrificazione.

Nel corso della tavola rotonda organizzata al Forum Automotive, Guidi ha dette che "Con il muro del pianto rischiamo solo di rimanere fermi e prendere degli antidepressivi senza risolvere il problema. Per raddrizzare una situazione che sembra già compromessa le motivazioni tecniche non bastano, perché non sono ascoltate, è necessario parlare di quelli che potranno essere gli effetti sulle famiglie derivanti da un cambiamento incontrollato e non gestito. Lo scenario è drammatico a livello europeo e, sicuramente, vi saranno i riflessi sull'occupazione che è opportuno mettere in evidenza. L'errore - HA CONCULSO - sta nel fatto che noi spieghiamo le nostre ragioni solo alla politica, mentre chi fa demagogia si rivolge direttamente alle persone, con risultati che sono evidenti quanto devastanti".

AsConAuto valuta positivamente l'iniziativa di #FORUMAutoMotive che, attraverso le voci degli esponenti dell’intera filiera del comparto, ad ogni edizione dimostra una sempre maggiore coesione tra le parti convocate al tavolo alla ricerca di soluzioni. «Se si lavora tutti per un obiettivo comune gli effetti si bilanciano. Servono i tempi giusti per portare avanti cose, ragionando insieme. Perché in fondo questa è la filiera dell'auto a cui il buon senso suggerisce di sedersi tutti allo stesso tavolo».

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