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Iva sulle patenti, autoscuole pronte a scendere in piazza

Autoscuole sul piede di guerra, pronte a scendere in piazza con i loro allievi, "se non avremo una risposta immediata dal Governo". Si è conclusa con la presentazione di un documento di lavoro alle commissioni Finanze di Camera e Senato la serrata nazionale delle autoscuole contro l'introduzione dell'Iva al 22% sulle patenti e il recupero retroattivo dell'imposta sugli ultimi cinque anni decisi dall'Agenzia delle Entrate il 2 settembre scorso.

Duemila titolari di autoscuole da tutta Italia hanno fatto massa critica al centro congressi dell'hotel Mantegna di Roma per sostenere una "battaglia che sarà lunga e che necessariamente deve arrivare sino a Bruxelles", hanno sottolineato Emilio Patella, Segretario nazionale delle Autoscuole Unasca, e Paolo Colangelo, Presidente di Confarca.
    "Sono già centinaia gli accertamenti che ci vengono segnalati dai nostri associati in tutta Italia per il 2014, che devono essere chiusi entro dicembre e - hanno detto Patella e Colangelo - questo ci obbliga a chiedere con fermezza al Governo di intervenire urgentemente prima che le nostre imprese siano messe in ginocchio. La chiusura di settemila autoscuole significa licenziare circa diecimila dipendenti". "Sia chiaro che il fronte di questa battaglia è la retroattività sugli ultimi cinque anni di bilanci delle autoscuole, ma non accettiamo nemmeno l'introduzione dell'aliquota al 22 per cento. Siamo insegnanti, rivendicheremo la nostra specificità. Le autoscuole vogliono vivere e continuare a formare alla sicurezza stradale. E per farlo siamo pronti a scendere in piazza con i nostri allievi", hanno concluso Patella e Colangelo.

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