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Auto: Unrae, servono urgenti interventi a sostegno settore

"L'industria automotive europea soffre di problemi già attuali, come il calo della domanda continentale e la frenata della locomotiva tedesca (che può trascinare in basso l'intera Ue), ma anche di minacce incombenti quali la temuta 'no deal Brexit' e l'imposizione di dazi nel commercio globale. A tutto questo si sommano l'entrata in vigore nel 2020 dei restrittivi target sulle emissioni di CO2 - accompagnati da pesanti sanzioni - e gli ingenti investimenti richiesti dalle pressanti sfide tecnologiche e dai cambiamenti nella società: elettrificazione, connettività, guida autonoma, nuovi modelli di mobilità". Lo afferma l'Unrae, l'associazione delle case automobilistiche estere. "Senza urgenti e articolati interventi a sostegno dell'industria auto europea, sul lato sia della domanda che dell'offerta, il paventato 'deserto dei profitti' (espressione di conio recente e di ampia fortuna mediatica) rischia seriamente di materializzarsi, colpendo un settore che in Europa occupa quasi 14 milioni di persone", aggiunge.

Prosegue in estate il calo del mercato Europeo dell'automobile: al piccolo rimbalzo di luglio (+1,2%) segue infatti una pesante riduzione ad agosto (-8,6% anche per il confronto con la forte crescita di agosto 2018 per effetto della successiva introduzione del WLTP), con una perdita netta di 84.217 unità nel bimestre. Secondo i dati diffusi oggi dall'ACEA, l'Associazione dei Costruttori Europei, a luglio e agosto 2019 le vendite di autovetture nuove nell'Europa dei 28+EFTA sono state pari rispettivamente a 1.330.226 e 1.074.169 unità, rispetto alle 1.313.967 e 1.174.645 unità dei corrispondenti mesi del 2018. Si accentua marginalmente il tono negativo del mercato delle autovetture nei primi 8 mesi dell'anno, che archiviano 10.830.899 immatricolazioni, il 3,2% in meno degli 11.184.838 veicoli del periodo gennaio-agosto dello scorso anno. Dall'analisi dei risultati del bimestre per paese, si evince un diffuso calo delle vendite con 12 dei 30 paesi analizzati in controtendenza (Germania, Svezia, Grecia, Cipro e 8 mercati minori dell'Europa Orientale, che rappresentano nel complesso il 35% del mercato totale). Dal focus sui 5 Major Markets emergono per il bimestre luglio-agosto le persistenti, decisamente negative, performance di Francia e Spagna (-7,5% e -20,0% rispettivamente) e i più contenuti decrementi di Italia (-1,1%) e Regno Unito (-3,2%), parzialmente controbilanciati dal modesto miglioramento della Germania (+1,9%). L'Italia perde l'1,1% dei volumi rispetto a luglioagosto 2018, con un calo inferiore al mercato complessivo nel periodo e un dato leggermente migliore del totale negli 8 mesi (-3,0% contro -3,2%).

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