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Salone di Francoforte 2019: l'importanza del business eco-mobilità

(ANSA) - FRANCOFORTE, 17 SET - A cinque giorni dall'apertura al pubblico, il Salone di Francoforte sta confermando le previsioni che davano il settore della componentistica - forse percepito dal pubblico più giovane come il più vicino al mondo degli smartphone - come uno degli elementi di grande attrazione di questa edizione della IAA. L'interesse dei visitatori per l'innovazione tecnica che sta cambiando le automobili nell'ambito della transizione verso l'elettromobilità, corrisponde, del resto, all'attenzione che i costruttori riservano a questo grande bacino di 'invenzioni' e di soluzioni che stanno portando verso un mondo fatto di veicoli più puliti, più sicuri e più comodi e facili da usare. Un mood che, lo hanno sottolineato molti analisti, fa bene anche all'industria perché i cambiamenti sono sempre accompagnati da programmi di fornitura e da contratti che sono spesso plurimillenari. Come ha sottolineato Volkmar Denner, CEO del Gruppo Bosch durante un suo incontro con la stampa a Francoforte, ''la strada per rendere la mobilità accessibile e attenta al clima richiede grandi investimenti'' ma può condurre anche a importanti risultati per le aziende. Nel caso specifico di Bosch, il settore Mobility Solutions ''riesce oggi a mantiene la propria posizione di leadership - ha detto Denner - anche se opera in un difficile scenario''. E lo riesce a fare per l'importanza della sua esperienza nell'innovazione automotive e perché ''investe circa 3 miliardi di euro all'anno in competenze software'' che sono alla base del progresso dell'hardware, con l'impegno di circa 14.000 ingegneri. L'obiettivo è quello di consentire alle persone di muoversi in maniera ecocompatibile e garantire che la mobilità sia accessibile a tutti.

Dall'inizio del 2018, Bosch si è aggiudicata ordini nel settore dell'elettromobilità per un valore di circa 13 miliardi di euro, compresi i progetti di produzione di sistemi di propulsione elettrici a batteria per auto e veicoli commerciali leggeri. Anche nel 2019, il settore di business Mobility Solutions sta crescendo meglio rispetto al business automotive globale. Nonostante l'attuale significativa tendenza negativa del mercato, il fatturato della gestione operativa si attesterà a un livello appena inferiore rispetto a quello dell'anno precedente. ''La trasformazione della mobilità - ha dichiarato Denner - comporta delle sfide, ma anche delle opportunità, che noi vogliamo cogliere''. Dal punto di vista tecnologico, Bosch pensa alla mobilità del futuro con una apertura mentale, perfezionando i sistemi di propulsione tradizionali e l'elettrificazione in rapida evoluzione. Inoltre, sta lavorando per rendere la mobilità autonoma, connessa e personalizzata. L'impegno di Bosch riguarda però anche i sistemi di propulsione tradizionali, benzina e diesel, per fare in modo che siano sempre più efficienti. Questo perché nel 2030 il 75% dei veicoli nuovi sarà ancora dotato di motore tradizionale, alcuni supportati dal sistema a 48 Volt o ibrido plug-in. Gli ultimi sviluppi messi a punto da Bosch prevedono modifiche al motore e un moderno trattamento dei gas di scarico per ridurre le emissioni di particolati dei motori a benzina fino a un livello del 70% inferiore rispetto allo standard Euro 6d, anche in condizioni di guida reali. Bosch vuole però ridurre al minimo anche le emissioni delle polveri derivanti dalle frenate. In quest'ottica, sono stati sviluppati gli iDisc, che generano solo il 10% di polvere dei freni rispetto alle quantità prodotte da un normale freno a disco, e il sistema a frenata rigenerativa, che può ridurre la polvere dei freni di oltre il 95% nei veicoli elettrici. (ANSA)

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