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L'ACEA chiede all'Europa un piano verso le 'emissioni zero'

Riunitasi a Francoforte in occasione della seconda giornata del Salone dell'Automobile, dedicata alla stampa e agli operatori, l'Unione Europea dei Costruttori di Autoveicoli (ACEA) ha chiesto all'Unione Europea la realizzazione con urgenza di un piano di transizione verso la mobilità a zero emissioni. Secondo le quindici principali Case produttrici del continente, il piano dovrebbe includere azioni di impulso per la realizzazione delle infrastrutture di ricarica dei mezzi elettrici e ad alimentazione alternativa e incentivi significativi in grado di stimolarne le vendite e di permettere il raggiungimento degli obiettivi sulle emissioni stabiliti dalla stessa UE. "Il nostro settore è impaziente di spostarsi il più rapidamente possibile verso la mobilità a emissioni zero. Ma questa transizione è una responsabilità condivisa", ha sottolineato nell'occasione Carlos Tavares, presidente di ACEA e chairman del consiglio di amministrazione del Gruppo PSA.

"Questa richiede un approccio a 360 gradi".

Secondo il report 2019 di ACEA, diffuso e commentato a Francoforte, in tutto il Vecchio Continente nel 2018 i punti di ricarica per veicoli elettrici erano meno di 145.000. Sebbene il loro numero sia cresciuto di oltre tre volte rispetto a cinque anni fa, siamo ancora molto lontani dai 2,8 milioni punti previsti entro il 2030. Non solo, in questo quadro Olanda, Germania, Francia e Regno Unito, che contano per un quarto della superficie della UE, dispongono oggi del 75% delle colonnine totali. Nel 2018, solo il 2% di tutte le auto vendute in Europa è stato di tipo elettrico (+1,4% sul 2014). Tavares ha quindi chiarito: "Da parte nostra, offriamo ai clienti una scelta sempre maggiore di auto a propulsione alternativa. Parallelamente, i governi di tutta l'UE devono adeguarsi al ritmo crescente con cui lanciamo queste auto, intensificando notevolmente gli investimenti in infrastrutture.

Inoltre, devono anche attuare incentivi all'acquisto che siano sostenibili e coerenti in tutta l'UE".

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