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La filiera Volkswagen sarà gestita tramite 'blockchain'

Grazie all'utilizzo delle 'blockchain' la Volkswagen punta ad assicurarsi un approvvigionamento 'responsabile' delle materie prime necessarie alla produzione dei propri veicoli, con estrazioni effettuate quindi nel rispetto degli obblighi contrattuali lavorativi, vigenti nel Paese di provenienza. La scelta di utilizzare un registro elettronico condiviso tra più utenti, in cui vari ''blocchi di dati'' siano collegati tra loro, punta a evitare lo sfruttamento della mano d'opera locale e il danneggiamento dell'ambiente. La soluzione che il Costruttore sta sviluppando con l'azienda hi-tech Minespider, permetterà la verifica puntuale della correttezza dell'operato degli oltre 40mila fornitori del gruppo tedesco. Sarà utilizzato un programma di tipo 'open-source' e multi livello, per permetterne l'accesso a fornitori esterni e collaboratori interni, anche di filiere diverse, il tutto senza rischi per la sicurezza dei dati. Viene precisato, inoltre, che le informazioni saranno custodite in differenti computer sparsi per il mondo che si connetteranno fra loro automaticamente, permettendo un'elevata protezione da tentativi di manipolazione.

''La blockchain - spiegano da Wolfsburg - permette di tracciare le materie prime fino al loro punto di origine, attraverso i certificati digitali. Nessun dato può mancare o essere modificato, perché le informazioni non solo sono pubbliche all'interno del sistema ma anche custodite da tutti i partecipanti. Ogni blocco contiene le informazioni criptate di tutti i blocchi precedenti, come un'impronta digitale - unica e non modificabile. Ogni nuova impronta è creata partendo dalle precedenti: in questo modo si costruisce una catena di blocchi di dati impossibile da spezzare o manipolare''.

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