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Tavares (PSA),aperti al cambiamento, sì a possibili alleanze

Emissioni, energia pulita, tassazioni, infrastrutture per il processo di elettrificazione e rifornimento delle batterie per auto. Carlos Tavares, ceo del Gruppo Psa, ha le idee ben chiare: ''Il mondo sta cambiando velocemente e con esso anche l'industria dell'automotive, per questo motivo bisogna adattarsi a questa situazione o c'è il rischio di scomparire''. Il numero uno della 'famiglia' di marchi automobilistici che comprende Peugeot, Citroen, DS e Opel, snocciola gli ottimi risultati conseguiti nel 2018, estremamente positivi rispetto all'anno precedente. Merito anche dell'ingresso - all'interno del gruppo - del marchio Opel: ''Il brand di Russelsheim è rimasto fedele alla sua essenza tedesca, nonostante il passaggio nel nostro gruppo - Lo stile, l'ingegneria e il valore del brand è legato indissolubilmente alla Germania e nulla è stato snaturato''. Il sessantenne portoghese, che dopo la lunga esperienza in Renault è passato a dirigere il gruppo PSA, è riuscito a risollevare le sorti del marchio tedesco a solo un anno dall'acquisizione da GM.

''Dispiace che in molti dipendenti siano andati via e che siano stati attuati dei tagli. Le spese sono state ridotte grazie all'utilizzo delle piattaforme di Citroen e Peugeot per la realizzazione dei modelli'. Alcune scelte sono state criticate - ha detto - ma alla fine tra i nostri obiettivi c'era quello di far sentire liberi i dipendenti. E soprattutto di restituire un valore al brand Vauxhall''. Per riuscire a far emergere al meglio le potenzialità del gruppo era necessario tenere separati i brand e le loro singole esperienze. Ognuno con la sua storia. Come Peugeot, per esempio, che a breve - stando a quanto detto dal chiaman - farà il suo debutto in Usa: ''Non faremo impianti in Usa ma saremo pronti a rifornire il mercato da Europa e Cina - Siamo comunque un gruppo 'aperto' a negoziazioni e nuove alleanze qualora dovesse presentarsi l'occasione e siamo alla ricerca delle migliori opportunità per la nostra compagnia. L'obiettivo è quello di portare una gamma di prodotti nel mercato d'Oltreoceano da posizionare nei segmenti C e D''. Ma, come precisato da Tavares bisogna tener d'occhio il business del Vecchio Continente, soprattutto nella svolta della mobilità elettrica: ''L'Europa deve ritrovare se stessa e deve essere autonoma per quanto riguarda il rifornimento di energia.

Penso alle batteria, per le quali dipendiamo direttamente dall'Asia. Ma non è questo l'unico problema. Esiste anche un problema infrastrutturale: le auto ci sono e sono pronte per essere vendute Ma occorre risolvere queste lacune per riuscire, al più presto, ad adattarci al cambiamento''. Obiettivo finale è quello di riuscire a restituire un senso di libertà alla mobilità mondiale e questo - secondo il ceo - può avvenire principalmente ''attraverso la sostenibilità''.

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