Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Emissioni, ciclo WLTP. Unrae: nessun riflesso su mercato

ROMA - ''L'entrata in vigore delle nuove norme di omologazione europea delle auto ha inciso in maniera significativa sui risultati di vendite di agosto ma non prevediamo un'impennata del mercato nell'anno di deroga per lo smaltimento dei vecchi stock di auto''. A parlare è Antonio Cernicchiaro, vice direttore generale dell'Unrae con delega alle relazioni istituzionali, il quale commenta così i dati di mercato relativi ad agosto (ultimo mese prima dell'entrata in vigore del ciclo WLTP, Worldwide Harmonized Light-Duty Vehicles Test Procedure che prevede una nuova modalità di misurazione di consumi ed emissioni) in cui si è registrato un aumento delle vendite, in particolare di alcuni modelli che sono riusciti a imporsi sul mercato. Tutto grazie, spiega Cernicchiaro, anche ''ad una politica di sconti e promozioni avviata da alcuni costruttori per smaltire gli stock di auto omologate con il vecchio ciclo NEDC entro il primo settembre 2019''. I costruttori avranno infatti dodici mesi per 'liberare' i magazzini dalle auto che non sono state omologate con la nuova regolamentazione e potranno venderne, in totale nei 12 mesi, circa il 10% dell'immatricolato complessivo. Dal primo novembre 2019, poi, le nuove immatricolazioni potranno essere solo di vetture che rispondono pienamente al nuovo ciclo. ''Si è trattata di una vera e propria esigenza a livello comunitario - osserva Cernicchiaro - per evitare dati discrepanti e troppo lontani dalla realtà. Si è deciso così di inserire, accanto alle prove di laboratorio con prove su banchi a rullo, anche test reali, facendo circolare i veicoli su strada per poi trarne dei valori quanto più possibili rispondenti alle condizioni reali''.

Un modo insomma per 'mandare in pensione' il vecchio protocollo Nedc (introdotto nel 1996) finito nel mirino anche dopo lo scandalo del dieselgate. Le prove hanno adesso una durata di 30 minuti, rispetto ai 20 del ciclo precedente. Per renderle ancora più realistiche, oltre alle prove di laboratorio, si è deciso di introdurre anche i test Rde (real driving emissions) che si effettuano su strada rispettando una serie di parametri che consentono di rilevare ossidi di azoto e particolato. Sicuramente con le nuove prove i valori di Co2 rilevati aumenteranno rispetto al passato perché decisamente più aderenti alla realtà. Per rispondere alle nuove regolamentazioni, molti motori a benzina saranno dotati di filtro antiparticolato. Nei guai i diesel: per questo tipo di motorizzazione i test saranno decisamente più impegnativi.

Alcuni motori a gasolio, quelli di piccola cilindrata, potrebbero essere messi fuori produzione: l'adeguamento al nuovo ciclo comporterebbe infatti costi troppo elevati.

Caricamento commenti

Commenta la notizia