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Bufori Geneve, nasce in Malesia ammiraglia anti Rolls-Royce

ROMA - Sono molti i settori in cui il boom della domanda per i prodotti di lusso nei mercati asiatici sta facendo prosperare iniziative che in altri Paesi, automobilisticamente parlando, non avrebbero seguito. E' il caso della Bufori Motor Car Company, un'azienda sorta alla fine degli Anni '80 in Malesia per iniziativa di Gerry Khouri e dei suoi due fratelli e che aveva inizialmente avviato la produzione di sportive in vetroresina su base meccanica Vw Magiolino. Oggi la Bufori ha fatto il salto di qualità e sforna - al ritmo di 30-40 unità costruite a mano, visto che servono 9.000 ore/uomo di lavoro per ogni veicolo - un'appariscente ammiraglia , denominata Geneva, con cui tenta di far concorrenza nientemeno che alla 'regina' Rolls-Royce. L'architettura di questa enorme quattro porte dal look retro' - i meno giovani non possono non riconoscere reminiscenze della Excalibur e della Clenet - è insolita: un telaio in acciaio inossidabile viene infatti accoppiato ad una carrozzeria in fibra di carbonio, e poi completato con un motore Hemi V8 SRT 6.4 di origine FCA Chrysler, con freni Brembo e tanta elettronica di origine tedesca (dinamica di marcia, sicurezza e assistenza alla guida) e asiatica (intrattenimento, navigazione, confort di bordo). Viste le tante ore necessarie per assemblare una Bufori Geneve - prezzo medio il corrispettivo di 300mila euro - le finiture interne sono accuratissime, con sedili rivestiti in pelle ConnolLy di alta qualità e tanti inserti in vero legno, uno dei 'settori' che vede l'artigianato malese parzialmente avvantaggiato perfino sui maestri di Goodwood.

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