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Seat, 'la nostra sede legale resta a Martorell'

(di Nuviana Arrichiello) (ANSA) - ROMA, 30 OTT - ''La priorità è quella di proteggere gli interessi dei nostri lavoratori, delle loro famiglie, così come quelli dei nostri investitori, fornitori e clienti. Lo spostamento della sede legale avrebbe senso qualora venisse a mancare la tutela legale e nel caso in cui non ci fossero più le condizioni in questo territorio''. La casa automobilistica Seat, nell'orbita del gruppo Volkswagen ma con sede a Martorell, in Catalogna, risponde così, nel segno ''della stabilità politica e dell'appartenenza all'Ue per garantire una sostenibilità economica e occupazionale dell'azienda'', ai tanti rumors diffusi dalla stampa estera che ne ipotizzano un possibile 'trasloco' della sede legale.

A Martorell, un'area che vanta la stessa estensione del Principato di Monaco, si percepisce subito quanto il marchio Seat sia importante per l'indotto locale: 10mila dipendenti, suddivisi in tre turni per produrre circa tremila vetture al giorno. Un sistema virtuoso che ha consentito a Seat, negli anni, di raggiungere l'1% del Pil dell'intera Spagna (il 4% della Catalogna). Varcata la soglia, da uno dei tanti accessi, si è subito nel cuore pulsante dell'azienda: il centro design da dove ha inizio la progettazione. La percezione è quella di trovarsi in una bolla creativa, poi la location fa tutto il resto. ''Come diceva Walter de Silva, a Barcellona è la luce a fare la differenza''. Jordi Font, a capo del team di design che si occupa dei colori, racconta le fasi di sviluppo di un progetto. ''Lavoriamo con la pancia, partiamo con la scelta delle colorazioni tre anni prima dell'uscita di una nuova auto e a 18 mesi dall'avvio della produzione, ci spostiamo su un altro progetto''. Nel suo team una coppia 'particolare', le gemelle Carol e Amanda Gomez, che il marchio Seat sembrano avercelo nel sangue: il papà e il nonno lavoravano a Martorell. 'Per dare vita ad un colore mescoliamo fino a 12 tonalità differenti, facciamo prove continue e combiniamo ogni elemento nel modo più ottimale, un piccolo errore può fare la differenza'' spiega Carol. Raggiunta la tonalità giusta, la colorazione entra in gamma. A Martorell sono tre le linee per la verniciatura delle vetture dove il lavoro è affidato a macchinari che riproducono i gesti umani. Per ogni auto si utilizzano circa 2,4 chili di vernice. Come il colore, però, anche la tecnologia ha un ruolo cruciale in Seat. Si lavora ogni giorno per realizzare l'auto del futuro, connessa e condivisa. E, soprattutto, capace, grazie a un digital cockpit, di creare un'esperienza di connessione tra il conducente e l'auto che possa diventare una sorta di assistente personale, non solo nella guida ma, in generale, nel quotidiano. ''Il display, così come abbiamo fatto a partire da Arona, deve rappresentare una sorta di finestra esperienziale per il conducente'', ha spiegato il responsabile dal team del design interni di Martorell, Daniel Harvas. La fase sperimentale, al momento, prevede due progetti-pilota. Il primo che vede l'integrazione nei propri modelli del servizio vocale interattivo Amazon Alexa, una sorta di assistente personale che consente di gestire, grazie ai comandi vocali, la propria agenda, ascoltare la sua playlist preferita, localizzare i punti di interesse e informare sulle notizie di cronaca ma anche cercare un ristorante oppure un museo. L'altro progetto riguarda una flotta di Mii elettriche che sono utilizzate dai dipendenti del Metropolis Lab al porto di Barcellona: si tratta di una sorta di trip-sharing dove anche la condivisione dell'auto viene ottimizzata in base al traffico, alla esigenze e agli spostamenti dei singoli. (ANSA)

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