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L'Australia dice addio alla produzione di automobili in loco

(ANSA) - ROMA, 4 OTT - Con la chiusura delle attività produttive Toyota a Melbourne di martedì scorso, e quella programmata per il 20 ottobre dello stabilimento di Adelaide della Holden (Gruppo GM) l'Australia esce definitivamente dall'elenco dei Paesi produttori di automobili e una perdita, in posti di lavoro tra occupazione diretta e fabbriche di componentistica che è stimata in 200mila unità. La crisi delle quattro ruote Made in Australia era iniziata nel 2013 quando la Ford - che era presente in quella nazione dal 1925 - aveva deciso lo stop delle attività industriali da realizzare entro il 2016. La Toyota, che esce ora di scena, era rimasto uno dei più importanti player del settore con una produzione che aveva sfiorato, nei periodi migliori, le 150mila auto all'anno. Con l'uscita dalle linee dell'ultima Camry saranno 2.700 i dipendenti della Casa nipponica a perdere il lavoro, mentre saranno 3.000 quelli mandati a casa da Holden entro fine mese. Tra le ragioni di questa crisi industriale - si legge sul Detroit News - vi sono lo sfavorevole rapporto di cambio del dollaro australiano e costi di fabbricazione che sono tra i più alti al mondo, perfino più elevati, secondo un'analisi del Boston Consulting Group, rispetto a Germania, Olanda e Svizzera.

(ANSA)

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