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A Francoforte la sfida elettrica della Vw, 20mld entro 2030

FRANCOFORTE - ''Investiremo entro il 2030 più di 20 miliardi nell'industrializzazione dell' elettromobilità''. L'annuncio clamoroso è arrivato da Francoforte, nella tradizionale 'Volkswagen Group Night'', dal Ceo del gruppo Volkswagen Matthias Mueller che ha spiegato l'intenzione di costruire le versioni elettriche di tutti i 300 modelli del gruppo. Oltre ai 20 miliardi per la flotta 'green', Mueller si è impegnato a mettere sul tavolo altri 50 miliardi di euro in batterie per l'alimentazione dei veicoli stessi. Così il gruppo tedesco lancia sua sfida elettrica proprio alla vigilia del Salone di Francoforte, il primo 'di casa' dopo il Dieselgate, che si abbattè sul gruppo Volkswagen proprio in concomitanza con la chiusura dell'ultima edizione del Salone nel settembre 2015.

Lo scandalo nel corso degli ultimi due anni ha coinvolto anche altre case tedesche, come Bmw e Daimler, anche loro impegnate a Francoforte a ribadire il proprio impegno a 'zero emissioni'. E' di qualche giorno fa l'annuncio di Bmw di voler avviare la produzione di massa di veicoli elettrificati lanciandone 25 - di cui 12 completamente elettrici - entro il 2025. Non da meno quanto promesso da Mercedes che prevede di far debuttare entro il 2025 oltre una decina di nuovi modelli elettrificati, con il 15-25% di vendite di auto completamente elettriche. Tra le novità più attese del Salone ci saranno, solo per citarne alcune, il concept di suv ID Crozz della Volkswagen, la Mini 100% elettrica che debutterà nel 2019, la supercar elettrificata Mercedes-AMG Project ONE e la EQ A 100% Ev.

Dopo il Dieselgate, in Germania il dibattito sull'urgenza di una sterzata verso vetture a propulsioni alternative 'pulite' ha preso sempre più corpo, diventando uno degli argomenti principali della campagna elettorale per le elezioni tedesche. La stessa cancelliera Angela Merkel, che giovedì prossimo andrà a Francoforte ad inaugurare l'apertura al pubblico del Salone, ne ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia, spingendo ad agosto i big del settore ad un accordo sull'aggiornamento volontario di 5,3 milioni di veicoli diesel euro 5 ed euro 6. Ma se la Merkel ha chiesto alle case automobilistiche tedesche per il futuro ''onestà e trasparenza'', la cancelliera ha messo anche in guardia dalla ''demonizzazione del diesel'' seguita allo scoppio dello scandalo del Dieselgate. L'industria automobilistica infatti è cruciale nell'economia tedesca ed occupa tra le 800 e le 900 mila persone. E giganti come Volkswagen, Audi, Mercedes e Bmw negli anni hanno investito pesantemente nell'innovazione delle propulsioni diesel, mentre gli investimenti per l'elettrico, ampiamente annunciati e perseguiti, avranno bisogno però ancora di qualche anno per divenire profittevoli.

Anche il presidente dell'Associazione tedesca dell'industria automotive Matthias Wissmann oggi, annunciando per l'edizione di quest'anno del Salone di Francoforte ''363 innovazioni, incluse 228 premiere mondiali, focalizzate su digitalizzazione e mobilità urbana ed elettrica'', ha precisato che ''i moderni diesel sono indispensabili per raggiungere gli ambiziosi target europei di CO2'' e che rimarranno ''in agenda'' ancora per molto. 

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