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Rete elettrica Usa inadatta alla diffusione auto elettriche

ROMA - Proprio la diffusione dei veicoli elettrici potrebbe far raggiungere un picco alla domanda di combustibili fossili, visto che lo spostamento del parco circolante negli Stati Uniti verso l'elettrico non farebbe altro che far crescere la domanda di energia che, per due terzi, è generata in quel vasto Paese da impianti alimentati con combustibili fossili, principalmente gas naturale e carbone. E' quanto ipotizza un dettagliato report degli analisti Usa di Seeking Alpha che evidenzia come la presenza globale sulle strade, in prospettiva 2025, di 20 milioni di auto elettriche significherebbe un insieme di batterie con richiesta complessiva di 1 TWh (Tera Watt ora, cioè 1.000 miliardi di Watt all'ora). Si tratta di un dato enorme, come si rileva paragonandolo alla capacità di produzione di energia elettrica degli Stati Uniti che è stata di 4,08 TW nel 2016. Allargando la visione gli analisti di Seeking Alpha segnalano come la prospettiva di avere sulle strade 20 milioni di auto 100% elettriche entro il 2025 (se tutti i piani verranno confermati) si dovrà confrontare con la crescita globale del parco circolante mondiale che, soprattutto per effetto di mercati come Cina, India e Africa, raggiungerà i 2 miliardi di auto - con motorizzazione sostanzialmente tradizionale - in circolazione entro il 2035. Lo scenario che si prospetta per i prossimi 15-20 anni è dunque quello di una evoluzione, anche radicale, della tipologia dei veicoli nelle grandi metropoli e nei Paesi più ricchi - con spazio per la crescita dell'elettrico - ma una sostanziale tenuta delle 'vecchie' tecnologie (che dovranno essere naturalmente aggiornate) ma che globalmente conserveranno tutto il loro peso in quanto gli EV, pur cresciuti enormemente, rappresenteranno solo l' 1% di tutte le auto in circolazione nel mondo.

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