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Land Rover Discovery conferma le sue doti sull'Etna

ROMA - Grazie al nuovo Land Rover Discovery e ad altri importanti modelli, come F-Pace (primo suv di Jaguar), a Discovery Sport e ai 'sempre verdi' Evoque e Range Rover Sport, il 2017 si preannuncia come l'anno 'perfetto' per il Gruppo Jaguar Land Rover che dovrebbe passare dalle 561.500 unità complessive vendute nel 2016 alle 604.900 dell'anno in corso, con un incremento del 16%. Nel presentare questi dati durante un inconsueto quanto probante test della Discovery sulle pendici dell'Etna, Daniele Maver - presidente e AD di JLR Italia - ha anche ricordato l'ottimo consuntivo realizzato nel nostro Paese dai due marchi nel 2016: 4.915 Jaguar immatricolate, quasi il triplo del valore raggiunto nel 2015 e 21.585 Land Rover, a conferma di un trend in costante crescita iniziato nel 2012. Uno degli elementi forti di questa strategia è, evidentemente, il nuovo Discovery che è giunto alla quinta generazione e diventa ora l'ideale anello di congiungimento tra i fuoristrada 'puri' - come il Defender, ora però uscito di produzione in attesa del suo erede - e i suv più fashion, come la gamma Range Rover. Meno funzionale e meno 'duro' rispetto alle serie precedenti Discovery guadagna in eleganza, in spaziosità e confort sull'asfalto (merito anche della inedita scocca 'leggera' in alluminio) senza per questo perdere nulla nelle tipiche doti fuoristradistiche delle Land Rover.

Nuovo Discovery, come ha dimostrato sulle strade della Sicilia, è capace di alternare una incredibile tranquillità nell'affrontare l'off-road più duro e sui fondi più insidiosi - come la sabbia e le roccia lavica - ed essere sicuro e divertente come una berlina sportiva sulle veloci strade asfaltate, in questo caso per effetto dell'alleggerimento di 480 kg e molte altre novità a livello di sospensioni. Il salto generazionale tra questo Discovery e il precedente, - ricordano alla Land Rover - è legato al passaggio dal telaio in acciaio ad una monoscocca in alluminio condivisa nientemeno che con le Range Rover. Con il motore Sd4 Ingenium 2.0 da 237 Cv, che eroga ben 500 Nm di coppia, nuovo Discovery accelera da 0 a 100 km/h in 8,6 secondi, una motorizzazione questa che non fa rimpiangere il più potente (ma meno rispettoso dell'ambiente) turbodiesel V6 che, a fronte di 100 Nm in più abbassa di appena 2 decimi di secondo questo tempo. Giudizio positivo anche per la trasmissione automatica a 8 rapporti che rende 'progressiva' la marcia con il 4 cilindri e anche per le sospensioni che si avvalgono di serie del sistema di livellamento pneumatico.

Come in altri modelli Land Rover uno degli elementi di superiorità dinamica del Discovery è dato dalla presenza del sistema Terrain Response, che viene in aiuto anche dei meno esperti quando c'è da affrontare un fondo apparentemente difficile. Giunto alla sua seconda generazione, Terrain Response può essere regolato su 6 posizioni: strada normale, erba, ghiaia e neve, fango, sabbia, roccia. Completato dall'All-Terrain Progress Control (ATPC) il sistema provvede da solo a regolare andatura e settaggi della trazione, lasciando al guidatore solo il compito di occuparsi dello sterzo. E se la situazione 'degenera' il passaggio in Low-range fa viaggiare il Discovery con le marce ridotte e blocca i differenziali, con il risultato di permettere salite e discese apparentemente insormontabili.

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