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'L'Italia che vorrei', più rispetto per equità ed ambiente

Consapevoli, attenti, non troppo ottimisti, ma alla ricerca di un motivo per esserlo. E' la generazione dei giovani tra i 18 e i 35 anni raccontata e messa a confronto con quella più matura, dai 36 anni in su, fotografata da una ricerca Eumetra commissionata da Lavazza per il progetto 'L'Italia che vorrei' di Lavazza Qualità Rossa. Dallo studio emerge che per un italiano su due la libertà di espressione è il valore più presente, mentre si sente un forte bisogno di una società in cui rispetto per le diversità, giustizia ed equità sociale possano diventare più centrali, essendo considerate come presenti rispettivamente per il 31, 20% e 17%. I giovani si confermano, poi, attenti all'ambiente e chiedono che la difesa del nostro pianeta diventi più rilevante con azioni concrete.

Attualmente solo il 28% la individua tra i valori presenti nella società e il 57% auspica che abbia un peso maggiore nel prossimo futuro. Gli italiani fotografati dalla ricerca credono anche nei piccoli gesti quotidiani, anche se fra i più giovani emerge un maggiore grado di disincanto con cui guardano il mondo e lo vivono. La generazione più adulta si mostra infatti più ottimista circa l'affermazione 'ciascuno di noi, impegnandosi in piccoli gesti, può contribuire a rendere l'Italia più equa, libera e giusta': il 46% dei 36+ contro il 40% della fascia 18-35.

A unire le due generazioni è invece la musica. Da Dylan a Fedez, passando per De Andrè, Guccini, Vasco Rossi, Tiziano Ferro c'è identità di vedute nel valutarli come artisti che hanno dato voce ai valori di equità sociale, giustizia e libertà di espressione. Con qualche differenza al momento di indicare i brani rappresentativi di quei valori, con i più giovani che citano 'I want to break free' dei Queen o 'Made in Italy' di Rosa Chemical mentre i più adulti 'Il cielo è sempre più blu'.

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